Domenica, 28 Luglio 2024 17:29

“Bisogna ritrovare la propria dimensione politica all’interno del progresso” Edoardo Prati invita i giurati di Impact a essere i protagonisti del presente

 

«Il progresso non è qualcosa da combattere, non bisogna resistergli» anzi, precisa Edoardo Prati, « bisogna ritrovare la propria dimensione politica all’interno del progresso ». Prati apre con queste parole il dialogo con la giuria Impact. Uno scambio, un’occasione di crescita per entrambe le parti. Invita i giovani a ritagliarsi i propri spazi senza farsi fermare da un società che tende a infantilizzarli e delegittimare i loro pensieri. 

Edoardo Prati, giovane studente di lettere classiche all’Università di Bologna e appassionato di studi classici, coinvolge i giurati in sala proprio, se non di più, come fa ogni giorno sui suoi seguitissimi social. Si racconta, dal rapporto con i suoi docenti, come alcuni di questi abbiano compreso che il suo lavoro è arricchente per tutta la comunità studentesca e non solo, altri invece « legati a una torre d’avorio inesistente » non sono in grado di cogliere il valore sociale della divulgazione attraverso i social. Anche con i colleghi i rapporti non solo sempre semplici anzi, soprattutto nell’ultimo anno, è stato meno avvicinato « hanno un timore ingiustificato verso di me » confessa Prati. 

I giurati si affidano a Prati, cercano in lui un esempio da seguire e le loro domande rispecchiano questo loro desiderio spaziando nei campi più vari. Da un riflessione su ciò che sarà in cui Prati sostiene l’avvicinarsi di un nuovo umanesimo nel quale si possa recuperare il valore del sentimento che, al giorno d’oggi, è stato totalmente scardinato dalla velocità. All’importanza della comunicazione, un vero e proprio dono, che è in grado di superare l’ostacolo della soglia dell’attenzione, è infatti orgoglioso di aver reso interessante qualcosa che per molte persone non lo era. 

In ultimo si concentra sull’idea di politica che separa dai discorsi partitici, precisando «esporsi politicamente è un dovere dal momento in cui viviamo in società» poiché anche ciò che è privato è politico e dunque « l’amore è un atto politico ». 

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