Venerdì, 07 Ottobre 2022 15:20

Il valore di un evento, Giffoni protagonista del Festival della Sociologia di Narni

Giffoni è ancora una volta un caso di studio. Il valore economico di un evento, ma anche quello sociale e culturale, la nuova centralità del tempo libero nella società post industriale, la capacità di trasformazione di un territorio: sono stati questi i temi centrali del panel che si è svolto questa mattina nell’ambito della settima edizione del Festival della Sociologia in corsi di svolgimento a Narni. L’incontro, coordinato dalla professoressa Maria Caterina Federici, direttrice scientifica del festival, ha visto la partecipazione del professore Domenico De Masi, del responsabile relazioni istituzionali di Giffoni, Davide Russo, che ha portato i saluti del fondatore di Giffoni, Claudio Gubitosi, e della professoressa Barbara Maussier, sociologa, autrice di una ricerca dal titolo “Il valore di un evento” dedicata proprio all’impatto in termini economici, sociali e culturali di Giffoni.

Il tempo libero – ha dichiarato Domenico De Masi - è uno dei capitoli più esplorati della sociologia dei nostri giorni che nel ‘900 si è soffermata sui temi del lavoro. Oggi il tempo libero ha guadagnato una nuova centralità che merita di essere indagata. Ci troviamo di fronte ad un’epoca post industriale in cui è centrale la produzione di servizi immateriali in un contesto di globalizzazione, in presenza di nuovi valori e con l’emergere di nuovi soggetti sociali, quelli digitali. Nel 2030 un ventenne di oggi avrà davanti a sé 66 anni di vita. 578.000 ore da trascorrere, di cui il 10% saranno dedicate al lavoro. Resteranno tantissime ore libere, una parte delle quali saranno occupate dalla cura del corpo, quel concetto anglosassone di care. Il 53% di queste ore andranno al tempo libero. Questo cambia l’assetto politico di un Paese perché in questa ottica il lavoro non più un fattore identitario della nostra vita. E’ chiaro che così come ci si forma al lavoro, diventa oggi essenziale formarci al tempo libero”. 

La cultura come motore di sviluppo economico, è questo il concetto che è stato affrontato nel corso dell’incontro. Senza tralasciare anche gli effetti benefici che gli eventi culturali hanno in termini psicologici e sociali.

Di tutto questo ha parlato nel suo intervento Davide Russo, responsabile delle relazioni istituzionali di Giffoni, che ha snocciolato numerosi dati relativi a Giffoni come festival, a Giffoni Experience come contenitore di progetti e di iniziative, a Giffoni come Comune in provincia di Salerno che ha vissuto una fortissima evoluzione in termini di sviluppo territoriale negli ultimi cinquant’anni.

In questi anni Giffoni ha coinvolto seicentomila juror e 5milioni di persone sono state al festival. Ogni anno 600 persone lavorano all'evento di luglio, mentre 140 sono impegnate tutto l'anno per le tante attività organizzate. Sono state attivati contratti con trecento aziende e siglati oltre 140 protocolli d’intesa. Tutto questo rende chiara la mission di Giffoni che non è puramente un evento, ma un progetto che dà sostegno alla scuola, che si occupa di cultura, di formazione e di sostenibilità con un impatto fortissimo in termini di capitale umano, ma anche culturale, turistico, sociale e politico. “E’ in questo senso - ha dichiarato Davide Russo – che Giffoni proprio pochissimi giorni fa è stato insignito nella persona del suo fondatore Claudio Gubitosi, del premio De Sanctis per la salute sociale. Giffoni fa bene al cuore e all’anima, si occupa di benessere psicologico e sociale delle giovani generazioni. E’ un moltiplicatore di felicità e di conoscenza”.

Sintesi di tutto questo è la Multimedia Valley la cui prossima sfida è rappresentata dal Campus per l’alta formazione. L’obiettivo per il 2022 è quello di raggiungere, attraverso tutti i canali e gli strumenti oggi a disposizione, 700 milioni di persone: “Sembrava – ha detto Russo – un obiettivo troppo ambizioso, ma ad oggi siamo ad oltre 650 milioni di persone coinvolte. Entro la fine dell’anno raggiungeremo l’obiettivo”.  Altro interessante capitolo è quello dedicato alla sostenibilità con un contributo negli anni dato sul fronte dei Criteri ambientali minimi fino ad arrivare all’idea di Verde Giffoni, la pagina green del festival, che pratica e promuove l’ecologia dei comportamenti, dell’etica, della comunicazione e si occupa di sostenibilità in termini di pensiero, di filosofia.

Tutto questo – ha così concluso Davide Russo - per dire che Giffoni è un’opportunità. Il Comune di Giffoni negli anni ha ottenuto 53 milioni di euro per la riqualificazione territoriale. Ogni euro investito su Giffoni ne genera 8.9 di ritorno. Mi piace ricordare quello che ha detto di noi Erri De Luca che ha scritto di Giffoni come di un centro di irradiazione, un luogo da cui si irradiano idee potenti”.

Ha chiuso l’incontro la sociologa Barbara Maussier che ha svolto un’indagine dedicata a Giffoni dal titolo “Il valore di un evento” dedicata proprio agli indicatori da cui desumere il valore in termini economici, culturali e sociali del Festival. Nel corso del suo intervento si è soffermata in particolare sulla metodologia utilizzata per la ricerca in questione. “Ho studiato – ha detto – l’impatto del festival sul territorio non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale. Giffoni conferma l’importanza dei cosiddetti festival esperenziali, quelli che sono capaci di avere grande identità e grande personalità e di essere intimamente legati al territorio dove si svolgono. Giffoni è l’esempio di un festival che dà identità al suo territorio e che si caratterizza per una qualità complessiva dell’esperienza. Sono questi i parametri utilizzati per arrivare a definire il valore di un evento”.