Giovedì, 29 Luglio 2021 19:46

#Giffoni50Plus, il grido di felicità di Matilda Lutz: "Il festival più bello del mondo"

Occhi azzurri sopra sorriso luminoso. Matilda Lutz "porta il mare" a #Giffoni50Plus per la seconda volta dall'inizio del Festival. L'attrice italoamericana fa risplendere con il chiarore intenso dello sguardo l'immagine poetica che appena qualche giorno prima lo scrittore Maurizio De Giovanni, citando il saggista uruguaiano Eduardo Galeano, aveva regalato ai ragazzi di IMPACT! "Sono felice di essere qui. È il festival più bello del mondo. Mio marito, l'attore Antonio Folletto, me lo aveva detto. Un posto unico dall'entusiasmo contagioso. I ragazzi hanno una forza straordinaria. Devono sognare sempre, combattere e battersi per quello in cui credono. Non ci sono ostacoli insuperabili se vuoi veramente qualcosa". Elegante. Raffinata. Abbagliante scintillio di fascino con preziosi di luce incastonati tra lunghi, raccolti capelli biondi.

Matilda ha ventinove anni e modi gentili indossati dentro un abito bianco latte. Nella Sala Lumiere della Cittadella del Cinema l'abbraccio affettuoso dei giffoner: "Il mio primo grido di felicità è la vita, la libertà. Tutti hanno diritto a una vita piena di vita. Se avete problemi, di qualsiasi tipo, parlatene in famiglia, con i vostri amici. Parlarne è il primo modo per superarli. La vita ci appartiene, al di là delle difficoltà che pure esistono e che ognuno di noi deve affrontare. Ci sono tante ragioni per essere grati. Provo a non dimenticarlo mai e a restituire agli altri, attraverso l'impegno e l'opera quotidiana, quello che ho avuto la fortuna di ricevere". Gli studi alla Cattolica di Milano in psicologia, il cinema negli Stati Uniti con il terzo episodio di The Ring e il ruolo da protagonista in Revenge. Quel successo che le piomba addosso proprio come l'estate di Muccino, pellicola che nel 2016 porta al festival di Venezia il suo talento per la recitazione dopo gli inizi brillanti nella moda.

Adesso una produzione su Netflix. Un vortice di esperienze e di emozioni. Tsunami artistico per Matilda: "Ho una passione viscerale per il cinema. Il mio sogno è di lavorare con Wes Anderson e di fare un film come quelli di Truffaut. Sceneggiatura e regia sono fondamentali nelle mie scelte. I registi hanno il compito di essere un po' come i genitori. Gli attori devono essere gestiti secondo le singole specificità. I personaggi che interpeto devono avere delle caratteristiche che mi appartengono. Le mie sono scelte di pancia". Dagli States all'Italia. E viceversa. Ciak, si gira. Azione. Come on, Lutz: "Sono i rapporti che fanno la differenza, le relazioni che riesci a costruire. Negli Stati Uniti i set sono più grandi e capita di avere difficoltà a mettere a fuoco i rapporti umani. Ma restano una esperienza incredibile. Tutti i lavori ti insegnano tanto sul piano personale e professionale". Padre americano, fotografo di professione. Madre italiana titolare di un'agenzia di comunicazione. La vena artistica è codice genetico. Come la voglia di prendere aerei, di macinare chilometri attraversando orizzonti che diventano obiettivi realizzati. Matilda è così: "Amo viaggiare, scoprire e vivere paesi e continenti nuovi. Mi piace conoscere culture, lingue, emozioni, abitudini locali. Non si smette mai di imparare. E, io, non ho assolutamente intenzione di farlo".

Leggi anche