“Abbiamo competenze, eccellenze e qualità in questo Paese di cui dobbiamo essere orgogliosi. Ragazzi, recuperiamo orgoglio nazionale!”: è un appello accorato quello che il deputato e vicecapogruppo del Pd alla Camera, Piero De Luca, lancia ai giffoner della IMPACT! al termine di un incontro ricco di argomenti. Un dibattito appassionato - svoltosi alla presenza del direttore Claudio Gubitosi, del general manager di Giffoni Opportunity, Jacopo Gubitosi, del sindaco di Giffoni Valle Piana, Antonio Giuliano - con al centro Europa, Next Generation EU, impegno e meriti dell’Italia.
“Veniamo da un anno e mezzo di pandemia che ha cambiato il mondo – esordisce De Luca - Rispetto ad altre crisi vissute negli ultimi anni, però, in Europa c’è stato un atteggiamento diverso. Abbiamo adottato misure più rivoluzionarie in 30 giorni di quante non ne siano state adottate in 30 anni, a iniziare dalla sospensione del Patto di stabilità”. Tuttavia, “la misura più rivoluzionaria è stata l’ultima in ordine di tempo: Next Generation EU. Rivoluzionaria per i fondi stanziati da destinare agli Stati membri, ma anche perché per la prima volta sono stati emessi gli eurobond”. De Luca sottolinea anche che “l’Italia è il primo Paese beneficiario di un programma di sostegno da parte dell’Europa” e che “l’utilizzo delle risorse è legato per la prima volta al rispetto dei diritti. Perché – rimarca - l’Unione è una grande comunità di valori e diritti da tutelare al nostro interno. Veniamo da decenni di sfiducia verso l’Ue, invece l’Europa è la nostra casa comune: fuori da essa saremmo più deboli e isolati”.
Tra i temi toccati, ognuno strettamente legato all’altro, quello relativo a coesione sociale e territoriale: “Dobbiamo avere la capacità di ricostruire il Paese riducendo le distanze e le diseguaglianze, in modo che non ci siano più cittadini di serie A e di serie B. Tocca a noi – afferma De Luca - fare bene e fare presto, altrimenti perdiamo le risorse”. Il deputato parla anche della necessità di “semplificare il quadro legislativo e burocratico” e, soprattutto, di un dovere non più prorogabile: “Ai giovani dobbiamo offrire opportunità di lavoro, lavoro, lavoro”. E aggiunge: “Il futuro dell’Europa, dell’Italia, del Mezzogiorno è quello di puntare sul lavoro e sull’occupazione. Non c’è sviluppo se non ci sono condizioni reali di occupazione dignitosa. L’obiettivo finale è creare in tutta Europa condizioni di lavoro”. E l’Italia? La risposta è secca: “Deve essere un Paese per giovani”. Giovani per i quali De Luca immagina la possibilità di “fare un’esperienza di studio all’estero. Sono un europeista convinto, tanto che sono a favore di un Erasmus anche per i dipendenti pubblici”. L’intento, insomma, è creare in tutti gli ambiti possibili “maggiore integrazione europea”.
L’Europa, infatti, è il futuro: “Credo in un’Europa del futuro, più solidale, migliore. Il percorso degli Stati Uniti d’Europa è un percorso in cui credo davvero”. Perché questo accada, però, nessun Paese e nessuna sua area va dimenticata. Il discorso si sposta così sul Mezzogiorno e sul piano pensato per il suo sviluppo: “È evidente che al Mezzogiorno era necessario destinare maggiori risorse per recuperare il gap di competitività rispetto alle altre aree del Paese. Non per rivendicazione, ma per dare pari opportunità di partenza. Quello che manca al Mezzogiorno – sottolinea Piero De Luca - sono proprio le pari opportunità di partenza”. E conclude: “Se non riparte il Sud non riparte l’Italia, e non è retorica. Dividere in due l’Italia non serve nemmeno al Nord del Paese. Crediamo in un’Italia unita e in un’Europa forte. Lo abbiamo dimostrato anche aprendo il Festival a Bergamo”.