Venerdì, 18 Dicembre 2020 17:32

“A Giffoni ho cominciato a sognare”: Greta Esposito, giurata per 12 anni, dal festival al debutto in Mental, la nuova serie di RaiPlay

Con gli occhi chiusi, come si fa quando si esprime un desiderio, sotto il cielo di Giffoni. Quello che fa da tetto ai sogni di grandi e piccini: quanti ne accoglie, quanti ne trattiene, quanti ne colora. Perché Giffoni è un mosaico di pensieri, idee libere. Un incastro perfetto di anime, cuori folli che rincorrono quell’ambizione pura di diventare liberi sognatori. Di crescere, diventare quello che si sogna di essere, perché è tutta lì la bellezza, nell’amore di essere quello che più ci fa stare bene. E Greta Esposito sotto il cielo di Giffoni quella passione per il cinema e per la recitazione l’ha disegnata, toccata per mano per la prima volta. Insieme a tanti giovani giurati ha visto crescere in lei quell’amore smisurato per il mestiere dell’attore davanti agli idoli che ha incontrato proprio al Festival. Giurata del Festival per dodici anni, debutta oggi in una serie in 8 episodi ambientata in una clinica psichiatrica su RaiPlay: Greta sarà Nico in Mental, per la regia di Michele Vannucci, un progetto che vede coinvolti quattro giovani attori alle prese con diverse patologie. “È una storia intensa di un gruppo di persone che nella sofferenza e nella diversità trovano proprio nell’amicizia e nell’unione la salvezza – ha raccontato Greta Esposito -. La normalità non esiste ed è bellissimo non essere delle persone normali. Guardandosi negli occhi, raccontandosi le sofferenze e le fragilità ci può cambiare la vita, ci può aiutare ad uscire da vortici che amplificano sofferenze. Riconoscersi e poi tenersi stretti nella follia, proprio come succede a Giffoni dove con dei compagni di viaggio meravigliosi si possono scrivere storie che restano per sempre”. Un’esaltazione della diversità, “che non siamo così piccoli se ci guardi da vicino” come canta Coez nella colonna sonora Fuori di me. “Chiunque di noi è pieno di insicurezze, ma non bisogna distruggersi con il silenzio – ha continuato Greta -. La mia Nico una volta entrata in clinica sente il desiderio di scappare ma poi si accorge che quel mondo di matti finalmente le presta ascolto ed è proprio in quel momento che torna ad essere viva”. Quattro storie che si intrecciano, in episodi da trenta minuti, e quattro diversi punti di vista per affrontare un tema delicato e complesso: Nico, la nostra Greta Esposito, Michele (Romano Reggiani) Emma (Federica Pagliaroli) e Daniel (Cosimo Longo) protagonisti di una storia emozionante e appassionante. “C’è un pezzo di mondo in questa storia, un pezzo di mondo che racconta che siamo pieni di sfumature – ha sottolineato Greta Esposito -. Proprio come a Giffoni, quanto mondo c’è lì? In quel posto ho guardato negli occhi tutto il Mondo e quello che sono oggi è il frutto di tutte le persone che ho visto lì. Il Festival mi ha cambiato la vita, mi ha aiutato a conoscermi”. Un legame indissolubile quello che c’è con i giffoner, perché per Greta da questo momento in poi Giffoni sarà il suo amuleto più forte, quel posto dove tutto ha avuto inizio. Il posto dove i sogni si muovono, dove la libertà corre felice. Dove la magia la tocchi con le mani, gli sguardi si trovano e poi esplodono in una danza. Ed è il sorriso di Greta e il suo nuovo inizio l’orgoglio più forte che c’è: vola alto, i sogni si trasformano in realtà. Te lo avevamo promesso.