Sabato, 29 Agosto 2020 18:58

Il Ministro Pisano incoraggia il Dream Team: "Non smettete mai di andare avanti”

Un viaggio tra il talento dei giffoner. Un doppio incontro, prima alla scoperta degli innovativi progetti del Dream Team e poi al cospetto della pungente curiosità della Giffoni Impact. Paola Pisano, Ministro per l’Innovazione tecnologica e la digitalizzazione, non ha nascosto la sua ammirazione per la vivacità delle idee in circolo tra i giffoner.

Nella sala del coworking di Giffoni Innovation Hub-Next Generation 2020, la ministra ha dialogato con gli startupper (tra i quali Domenico Benvenuto, il giffoner primo firmatario della ricerca che ha ricostruito la struttura del Covid-19). Non solo: ha assistito alla presentazione dei progetti del Dream Team, squadra di 15 innovatori campani, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, che hanno lavorato alla realizzazione di diversi progetti in collaborazione con alcuni dei partner di Giffoni, tra cui Bayer e Bper. “Complimenti a tutti i team che hanno presentato i progetti. Siete stati bravissimi. Ho sentito idee interessanti, molto belle. È bellissimo vedere la voglia di fare dei giovani, di risolvere i problemi e le modalità con cui avete raccontato le soluzioni dei problemi”.

Quindi, un consiglio: “Non smettete mai di andare avanti anche se avrete delle battute d’arresto. Vi diranno che non si può fare, invece le cose si possono fare. Cosa serve? Un buon team, buone relazioni e persone che ci credono davvero”. E ancora: “Un paese è più competitivo se si migliorano le sue infrastrutture, la sua produttività e se si guarda ai giovani – ha detto – È importante soffermarsi sulla formazione dei ragazzi, pensare a percorsi strutturati che li portino a essere vicini all’innovazione. Le nuove generazioni devono essere preparate al futuro. Parliamo tanto di analisi di dati, intelligenza artificiale, Big Data. Bene, prepariamo i nostri giovani a tutto questo”. E non ha nascosto di aver avviato, riguardo alla possibilità di una “formazione strutturata” che porti i giovani a essere vicini all’innovazione alla digitalizzazione, con i ministri Azzolina e Manfredi.

Il viaggio della ministra Pisano è proseguito con i ragazzi della Giffoni Impact. Non è mancata una riflessione sul futuro alla luce dell’emergenza sanitaria: “Abbiamo tutte le potenzialità per essere un paese competitivo e affrontare le sfide della globalizzazione. Certo – ho sottolineato Pisano - la pandemia ci ha messo in ginocchio. Ma abbiamo l’opportunità che ci sta dando l’Europa: 209 miliardi da spendere per risollevarci e per migliorare ciò che possiamo migliorare. La prima cosa è la formazione dei ragazzi. Una formazione strutturata”, ha ribadito. E ancora: “La pandemia ci ha mostrato che siamo anche in grado di utilizzare le piattaforme e i servici che ci mettono a disposizione. La prima cosa di cui abbiamo bisogno è la connettività, veloce e sicura per tutti. Poi servono servizi facili. Deve essere un lavoro corale, di tutto il governo e anche dei soggetti privati. È un percorso difficile, ma che dobbiamo iniziare”. Anche perché “abbiamo la possibilità con la tecnologia di dare opportunità ai più deboli. Con la tecnologia – ha detto - dobbiamo iniziare a pensare in modo più sostenibile”.

Ma cosa è mancato? Innanzitutto, “abbiamo bisogno di velocizzare l’innovazione nella pubblica amministrazione – ha detto - Non ci servono solo ragazzi laureati ma perone con tanta esperienza nel campo dell’innovazione e della digitalizzazione. In questi progetti serve molto il saper fare”. Ma non solo: “Tanto è stato fatto anche prima del mio arrivo – ha evidenziato - Ci sono aree italiane dove c’è uno sviluppo incredibile e ce ne sono altre dove è minore. Abbiamo creato le macchie ma ci siamo dimenticati del dalmata. Oggi dobbiamo creare il dalmata. Dobbiamo fare in modo che questo sviluppo venga diffuso in tutto il Paese, soprattutto nei posti dove ce n’è davvero bisogno”.

E, riguardo alla rete unica, ha spiegato che “è un progetto strategico, perché ha due livelli di importanza. Il primo è quello di portare un rete sicura a tutti i cittadini e alle aziende in tutto il nostro Paese il più velocemente possibile. Il secondo è quello di non mirare a vedere solo l’infrastruttura della rete. Noi – ha rimarcato – abbiamo bisogno di una infrastruttura che comprenda anche i cloud italiani, cioè i data center. Dobbiamo creare la sovranità digitale all’interno del nostro Paese”. Tant’è che non ha mostrato dubbi circa i punti su cui investirebbe di più: “Microchip, connettività, analisi, robotica e, appunto, dati”.

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