Giovedì, 27 Agosto 2020 16:47

Marco Bellezza (Infratel): “Con il lockdown aumentate le richieste di fibra a casa”

Da quando è scattato il lockdown riceviamo dalle 300 alle 500 mail al giorno, a fronte delle circa 30 precedenti, con richieste di fibra a casa. È emersa un’esigenza che deve essere soddisfatta”. Al centro dell’incontro tra Marco Bellezza, amministratore delegato Infratel Italia, e i ragazzi della Giffoni Impact, c’è il lavoro portato avanti dalla società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico e il modo in cui il lockdown ha modificato le esigenze di cittadini, enti e aziende.

La Infratel Italia, soggetto attuatore dei Piani banda larga e ultra larga del Governo, ha come obiettivo quello di intervenire nelle aree a fallimento di mercato, “quelle – spiega Bellezza - in cui gli operatori delle telecomunicazioni non hanno interesse a investire, come zone rurali o piccoli borghi”, attraverso la realizzazione e l’integrazione di infrastrutture che estendano le opportunità di accesso a internet veloce per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. La realizzazione di queste infrastrutture “nelle aree bianche del Paese” è stata affidata al concessionario Open fiber. Il quale, a dispetto dei ritardi degli ultimi anni, dovrà dare risposte più celeri dal momento che la necessità di superare il digital divide è emersa in maniera più forte a partire dal lockdown, con le “richieste aumentate negli ultimi quattro mesi”. In tutta la Penisola: “Il digital divide – afferma Bellezza - riguarda tutte le aree del Paese, da Nord a Sud. Ci sono aree della Basilicata o della Sicilia con infrastrutture più performanti che nel centro di Roma”. Del resto, “abbiamo scoperto attraverso il lockdown che molte cose che si facevano in ufficio si possono fare da casa. Quindi – si chiede - perché non farle?”.

Non solo: l’amministratore delegato di Infratel elenca anche le trasformazioni sociali determinate dalla fibra: “Abbiamo avviato, insieme a due università, delle borse di ricerca mettendo insieme sociologici, economisti ed esperti in tecnologie delle telecomunicazioni per capire l’impatto sociale. La prima trasformazione dopo l’arrivo della fibra – dice - lo vediamo per le attività commerciali. Queste, cioè, iniziano a fare e-commerce. Un’altra conseguenza è la valorizzazione di beni culturali e artistici attraverso la rete. Infine, si può, nei casi più fortunati, assistere al ripopolamento dei territori. La fibra – sottolinea - è una delle infrastrutture che abilita il ritorno a casa dei ragazzi”. Non a caso, uno degli obiettivi da realizzare è la “infrastrutturazione di 2700 Comuni nei prossimi due anni”.

Lo sviluppo passerà, però, anche attraverso il 5g: “L’Italia – spiega Bellezza - a livello europeo è il terzo Paese per penetrazione di 5G. Questo determinerà un cambio tecnologico radicale nel campo delle comunicazioni mobili, perché consente la comunicazione macchina-macchina in tempo reale”. Questa tecnologia, in riferimento alle esigenze fatte emergere dal Covid-19, “sarà fondamentale anche nella realizzazioni dei servizi di telemedicina”. Insomma, c’è tanto da lavorare. Approfittando anche del fatto, conclude Bellezza, che “uno dei tre pilastri del Recovery fund è la digitalizzazione”.

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