Mercoledì, 26 Agosto 2020 14:26

“Una vita da social”: la Polizia Postale illustra ai Generator +13 i pericoli della rete

Ragazzi, ricordate: quando mettete qualcosa in rete, ci rimarrà per sempre. Perché anche anche quando viene rimossa può poi ricomparire. Prima di fare quel click, riflettete”. L’appello è rivolto dalla Polizia Postale ai Generator +13. Nella sala Truffaut, infatti, fa tappa “Una vita da social”, la campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della rete per i minori.

Sapete cos’è la Polizia Postale?"chiede l'ispettore Roberta Manzo. "È - la risposta - una specialità della Polizia di Stato che si occupa di reati particolari, cyber crime, quelli commessi attraverso gli strumenti informatici, in particolare la rete internet”. E il vice questore aggiunto Massimiliano Mormone spiega: “La nostra attività è indirizzata soprattutto alle giovani generazioni perché maggiori fruitori, ma riguarda anche i più adulti, nella veste sia di utenti che di genitori che controllano i figli in rete”. E rivela che le denunce ricevute riguardano “reati subiti da ragazzi dai 5 anni in su, ma anche persone di 80 anni d’età”.

Soffermandosi sull’uso dei social network, Mormone sottolinea: “L’identità di internet è un concetto molto astratto, chiunque può creare un’identità, un personaggio con un nome di fantasia”. Il pericolo è dunque trovarsi di fronte a “persone che apparentemente non hanno intenzioni criminali, poi arrivano a minacciare”. Al centro della discussione e del filmato mostrato ai giffoner, reati quale pedofilia on line, pedopornografia, revenge porn. Da qui, l’appello di Manzo: “Su internet nulla è come sembra – avverte - Ci sono persone che usano i social per conoscere voi ragazzi. Perché la pedofilia non riguarda solo i bambini, ma ha a che fare anche con voi che avete più di 13 anni”. Poi, parlando di sexting, si rivolge alle donne: “Un uomo che vi chiede come prova d’amore una foto non vi ama. Non ha rispetto per voi e per il vostro essere donna”. E ancora: “Preservate sempre la vostra intimità” perché “quando navigate in rete non solo non avete contezza di chi c’è dall’altra parte, ma neppure dove si trovi. Quando navigate in rete è come se camminaste in una metropoli con gli occhi bendati”.

In sala anche l'assistente capo coordinatore Ciro Grimaldi e il sovrintendente Francesco Giobbe. Che si sofferma su altri argomenti, dall’importanza commerciale dei dati personali messi in rete alle fake news: “Voi ragazzi siete nativi digitali, noi adulti immigrati digitali – spiega Giobbe – Da ragazzi noi usavamo le enciclopedie cartacee per fare ricerche su un argomento, oggi basta cercare in rete. La differenza è che su un argomento su internet si trovano più informazioni. Ma bisogna fare attenzione perché il rischio è di incappare nelle fake news”. Infine, l’invito a non avere paura e, nel caso ci si ritrovasse vittime della rete, a rivolgersi alla Polizia Postale.