Martedì, 04 Febbraio 2020 14:32

Domenico Benvenuto, dai giffoners il talento che ha individuato il Dna del Coronavirus

Domenico Benvenuto, 24 anni, da giorni sotto i riflettori per aver individuato il Dna del Coronavirus è l'ennesimo giffoner che si è fatto conoscere per il suo talento e il suo valore professionale. Originario di Montecorvino Rovella, ha infatti seguito il Giffoni Film Festival per sette edizioni, fino al 2012, quando era in giuria nel gruppo +16. “Poi ho dovuto abbandonare a malincuore – spiega il ricercatore del campus bio-medico di Roma, nella foto con il giffoner Giuseppe Guidaperché durante l'estate dovevo studiare per prepararmi ai test di accesso alla facoltà di Medicina”. Ma Giffoni è un sogno che è sempre rimasto nel suo cuore. “Innanzitutto per il contesto internazionale, che offre un bellissimo stimolo ai giovani, chiamati a parlare e ad interfacciarsi con tantissimi coetanei di nazionalità diverse. Questa forma di globalizzazione è un enorme arricchimento per le loro menti, consente di imparare nuove lingue e di entrare in contatto con culture molto diverse dalla propria. Il valore aggiunto di Giffoni, su cui si deve dare merito al direttore Claudio Gubitosi – racconta – è il suo riuscire a creare una comunità”. Senza tralasciare l'aspetto prettamente culturale, “perché è grazie ad una selezione di film di qualità che si sviluppa un senso critico”. Tantissimi i ricordi delle estate trascorse tra la sala cinematografica e la piazza, “su tutti non dimenticherò mai un gruppo di truccatori portoghesi. All'epoca avevo i capelli lunghi e me ne andai in giro tutta la sera sfoggiando una strana impalcatura in testa”. E poi i concerti, come le indimenticabili serate con Patti Smith e i Dinosaur Jr. “A Giffoni ho conosciuto degli amici a cui sono tutt'oggi molto legato”. E se dovesse consigliarlo ai ragazzi, non ha dubbi: “Andateci, perché Giffoni ti lascia stampato dentro un messaggio forte e chiaro: la voglia di confrontarsi a prescindere dagli schemi. E naturalmente, quella di divertirsi”. Una dote che non è mai mancata a Domenico e che lo accompagnerà nella scalata verso il successo. Non è infatti un caso che mentre l'intera comunità scientifica sia impegnata per capire come fermare il virus, grazie al ricercatore di Montecorvino l'Italia si è ritagliata la prima fila. “Nel gruppo mi trovo benissimo – continua – Il lavoro è faticoso, ma se ti spinge la passione, ogni sacrificio passa in secondo piano”.