Mercoledì, 10 Ottobre 2018 12:00

“SVEGLIA PRESTO E… DI CORSA AL CINEMA. CHE AVVENTURA!”: I CINQUE GIFFONERS PARTITI PER LO SCHLINGEN FILM FESTIVAL RACCONTANO LA LORO ESPERIENZA

Accompagnati da Giusi Rago dell’Ufficio Giurie, Matteo, Antonella, Alessandra, Carmine e Rita Maria sono tornati dal Festival tedesco “pieni di nostalgia ma felici”, e ansiosi per #Giffoni2019

Entusiasmo travolgente e bellissimi ricordi, ma anche un pizzico di tristezza: Matteo Amato, Antonella Caputo, Alessandra Lanzara, Carmine Ciccarone e Rita Maria Gallo sono i cinque giffoners appena rientrati dalla 23esima edizione dello Schlingen Film Festival a Chemnitz, in Sassonia. Accompagnati da Giusi Rago, dell’Ufficio Giurie, hanno fatto parte della giuria del festival tedesco, partecipando a proiezioni, dibattiti, e visite guidate tra musei e monumenti. Un viaggio che li ha resi non solo giurati dello Schlingen, ma anche amici: le parole di questo diario di viaggio svelano la tristezza per essere dovuti tornare e la gioia per l’esperienza vissuta grazie a Giffoni Experience.

Ecco il loro report:

Cinque ragazzi, la nostra Giusy, un aereo e la fame di nuove esperienze: non manca niente. Arriviamo spaesati in una Praga che non dimenticheremo facilmente: il gotico centro storico, Stare Mesto, il suggestivo Ponte Carlo (Karlův Most), la moneta del posto, la corona ceca, difficile da usare per via della necessaria continua "traduzione" da corona a euro, ma soprattutto la lunghissima camminata alla ricerca del ristorante consigliato da Matteo ci hanno tatuato Praga sul cuore; ancora adesso, mentre scriviamo, ricordiamo con piacere questa bellissima città, che è stata, oltre che una fantastica parentesi nel nostro viaggio, il luogo in cui è iniziato a nascere tra di noi un legame indissolubile. Il giorno seguente siamo stati prelevati da Praga e, dopo due ore di viaggio, siamo arrivati a Chemnitz.

Tutt'attorno a noi si profilavano le sagome prima di casette, poi di fabbriche, che erano andate a sostituire bruscamente il paesaggio di campagna che ci aveva accompagnato per quasi tutto il viaggio. Una rapida, entusiasta occhiata alle camere del nostro ostello e poi di nuovo in strada, stavolta a piedi: la mitica Dora, una ragazza dello staff del festival, ci ha accompagnato in giro per la città, mostrandoci il cinema, il bar-ristorante "Tilmanns'", dove abbiamo cenato con Anna (una dei cinque simpaticissimi ragazzi tedeschi che hanno discusso e giudicato i film con noi), un paio di mini-market dove comprare dell'acqua e la cattedrale di San Marco.

Il giorno dopo abbiamo incontrato alla cerimonia di apertura la metà tedesca della giuria e il professor Pinkert, docente di arte che ci ha accompagnato durante tutto il festival. Il primo ottobre è iniziato, per noi, il festival vero e proprio: abbiamo assistito alle prime proiezioni, ciascuna di esse seguita rigorosamente da una lunga e professionale discussione su tutti gli aspetti del film (colonna sonora, regia etc.), aggirando facilmente alcuni leggeri problemi tecnici. Ci sono state proiezioni anche il 2 e il 3: man mano che andavano avanti, il nostro sguardo critico si acuiva. La routine giornaliera era abbastanza impegnativa, ma, proprio per questo, ancora più elettrizzante: sveglia alle sei, colazione abbondante all'ostello e poi subito corsa al cinema per la proiezione mattutina; dopo la discussione, circa un'ora di pausa, poi un secondo film, un'altra discussione, pranzo frugale e un altro po' di tempo libero; proiezione pomeridiana e via dicendo, cena al "Tilmanns'" e, infine, proiezione serale, dopo la quale arrivavamo all'ostello più morti che vivi, ma felici di trovarci lì.

Il 4 ci siamo riuniti, anziché nel lounge dove, su comode poltrone, discutevamo i film subito dopo le proiezioni, nell'Arbeitzimmer del prof. Pinker per stabilire quale fosse il film vincitore e quale il secondo miglior film. Dopo una discussione di quattro ore (con una pausa per il pranzo) abbiamo finalmente deciso, ma il lavoro da sbrigare non era certo finito: abbiamo steso un discorso in inglese (con traduzione in tedesco) per entrambi i film che avevamo deciso di premiare. A lavoro finito i nostri amici tedeschi ci hanno portato al lago della città, in un parco non molto distante dal cinema: un piccolo, suggestivo laghetto immerso fra gli alberi, che contrastava in modo netto con il paesaggio industriale circostante. Liberi da ogni impegno, il giorno dopo noi italiani abbiamo fatto un salto a Dresda, rilassandoci tra i vecchi monumenti e i giganteschi stores dei grandi marchi.

Il 6, insieme ad altri ospiti del festival quali registi e attori, abbiamo visitato il museo delle auto di Zwickau. Tornati all'ostello nel primo pomeriggio, abbiamo ultimato alcuni piccoli preparativi per la partenza e, elegantemente abbigliati, siamo andati alla cerimonia di chiusura, dove sono stati annunciati tutti i film vincitori e quelli che le varie giurie avevano deciso di menzionare (come, ad esempio, nel nostro caso). Dopodiché, dalla Small Haal della Stadthalle, ci siamo spostati all'Hotel Chemnitzer Hof, dove un generosissimo buffet ha accolto giurati, attori, registi e ospiti vari. Poi è venuto uno dei momenti più tristi del viaggio: a poco a poco, abbiamo detto addio (ma ci piace pensare che sia stato un "arrivederci") ai nostri nuovi amici tedeschi, a Dora e al prof, che ci ha voluto salutare in modo particolare, lasciando a ciascuno di noi una serie di cartoline tratte da alcuni film. A uno a uno, abbiamo salutato Anna, Lilly, Jenni, Pauline, Fabian (che non aveva potuto esserci quella sera: ci eravamo visti per l'ultima volta il 4), il prof. e Dora, la fantastica Dora che è stata il nostro angelo custode per tutto il festival.

Ce ne siamo tornati mogi mogi all'ostello, ma non prima di ricevere la promessa che ci rivedremo a Giffoni 2019. Con questa magra consolazione, schiacciata dalla tristezza di questo piccolo lutto, abbiamo preso stamattina, 7 ottobre, l'aereo del ritorno. All'aeroporto di Napoli è finita questa nostra grande avventura, a cui abbiamo messo, tra lacrime e risate, la parola fine, quando ci siamo salutati a vicenda. Ma anche se ora il gruppo si è sciolto, anche se ci siamo separati, ci piace pensare che non è finita, che un giorno viaggeremo ancora insieme, che torneremo da Dora e dal prof. e da Anna e Jenni e Lilly e Fabian e Pauline, che questa è stata solo la prima di lunga serie di avventure, in compagnia della nostra Giusy. Grazie di tutto, Giusy, grazie di essere stata sempre presente, di averci guidato con prudenza, di averci sopportato, di aver preso l'aereo con noi e di aver condiviso questi magnifici momenti.

Grazie a tutti i nostri compagni di Chemntiz, grazie di averci dato la vostra amicizia. Grazie a Dora, alla cara Dora, senza la quale tutto sarebbe stato più vuoto, più scabro, che ha colorato le nostre giornate. Grazie al prof. Pinkert, grazie per le parole sempre sagge e gentili. Grazie al Giffoni Film Festival, che ci ha fatto vivere questa grandiosa esperienza, e allo Schlingel Film Festival, che ci ha accolto con calore. E infine grazie a voi, ragazzi, che siete stati i compagni migliori che si potesse avere, grazie di esserci stati, grazie di aver condiviso tutto, anche l'anima, grazie per ogni singolo passo fatto insieme, grazie per ogni risata e ogni parola, grazie di tutto, amici.”