Mercoledì, 31 Gennaio 2018 19:33

30 anni di politiche di coesione in Campania celebrati nella Multimedia Valley

Un appuntamento che sancisce il legame tra Regione Campania, il Comune di Giffoni Valle Piana e l’Europa, per ripercorrere le tappe della coesione nel Mezzogiorno, di cui Giffoni Experience è una testimonianza

“Giffoni Experience è un pezzo di storia. Questo è un simbolo che rappresenta l’unione tra le politiche territoriali, il buon utilizzo di fondi, le diverse generazioni giovanili, il mondo imprenditoriale e i settori dell’università, sperimentazione e ricerca. Giffoni è un simbolo e una realtà concreta, così come lo sono la politica di coesione e la politica europea”. Con queste parole Maria Grazia Falciatore, Responsabile Programmazione unitaria della Regione Campania, ha descritto con chiarezza e profondità i temi del convegno sul bilancio dei 30 anni delle politiche di coesione in Campania e del Mezzogiorno, tenutosi questo pomeriggio nella Multimedia Valley.

A prendere parte alla tavola rotonda, dopo i saluti del Sindaco di Giffoni Valle Piana Antonio Giuliano e l’intervento del Direttore del Giffoni Experience Claudio Gubitosi, Ludovica Agrò, Direttore Generale Agenzia per la Coesione territoriale, Martin Bugelli, Commissione Europea DG Regio, Sergio Negro, Autorità di Gestione POR Campania FESR 2014-2020, e Laura Cavallo, Direttore dell’Ufficio Programmazione Politiche Europee del Consiglio dei Ministri. L’evento ha visto la presenza anche delle amministrazioni locali, dei sindaci, dei presidenti di enti e associazioni e una rappresentanza degli allievi degli Istituti Classici “Torquato Tasso”, “Francesco De Sanctis” di Salerno, l'Istituto Professionale Statale di Produzioni Audiovisive "Gian Camillo Glorioso" di Montecorvino Rovella e il Forum dei Giovani di Giffoni Valle Piana.

“Multimedia Valley è l’ennesimo tassello di un ricco e variegato mosaico che connette i tanti complessi del territorio già realizzati, con il necessario contributo delle istituzioni, come la Regione Campania che con slancio ci sostiene - ha dichiarato il Sindaco Giuliano -. Le aule multimediali, la Ramiera, un meraviglioso esempio di architettura industriale, il convento di San Francesco, l’ostello, il Borgo di Terravecchia, l’antica macina, la chiesa di Sant’Egidio, il Castello, la sala Truffaut, la mediateca, il Museo, sono un patrimonio costruito su tutto il territorio che il comune ha riattrezzato per destinarlo a molteplici attività nazionali e internazionali”.

Toccando un argomento cardine, pietra angolare del futuro di Giffoni, il primo cittadino ha affermato che Giffoni “ha bisogno di collegamenti adeguati, all’altezza dei numeri che produce. La prossima fase sarà sostenere la fruibilità delle attività con un adeguamento della rete dei trasporti. Chi riveste un ruolo istituzionale in Campania ha la fortuna di poter guardare all’esempio del Presidente De Luca, che ha letteralmente rivoluzionato parametri e luoghi comuni legati al sud e alla Campania. Oggi non è più così. Oggi grazie allo stile del governo della Regione, in particolare del suo Presidente, la Campania primeggia nell’innovazione tecnologica e nella crescita. La Regione Campania ha aperto una linea di credito e tale fiducia è stata ampiamente ripagata”.

La fiducia è stata il motore per la Regione Campania, come afferma entusiasta Maria Grazia Falciatore, Responsabile Programmazione unitaria della Regione Campania: “Abbiamo scelto la programmazione, acquisendo consapevolezza. Deve passare il messaggio che queste politiche sono anche dei cittadini. Il Presidente De Luca dice sempre “a testa alta”, noi seguiamo l’esempio e cerchiamo di usare i Fondi per le politiche nazionali e regionali al meglio, e lo stiamo facendo con una pubblica amministrazione che ha una dignità, e che lavora per le generazioni che ci sono e che verranno. E’ una scelta politica con la P maiuscola, che ha creato un PIL più alto. Se sta crescendo è perché stiamo trasmettendo un’identità che genera fiducia, e questo non è un discorso partitico ma politico. Siamo a un bivio importante: la consegna non è più solo agli alti burocrati, ma ai cittadini”.

“Abbiamo iniziato ad avere consapevolezza del tempo – prosegue Falciatore - a capire che senza tempo qualsiasi cosa immaginiamo resta nel mondo dei sogni, importantissimi per la speranza e la gioia - come le adesioni dei ragazzi che affermando “se vieni a Giffoni sei uno di Giffoni” - ma i sogni senza tempistica e metodo creano illusioni e fermano lo sviluppo, e noi non possiamo permettercelo. 30 anni ci consentono di sentirci persone con dei sogni, ma capaci di pensare, innovare, programmare, parlare più lingue. Giffoni è interessante perché è "sperduta" rispetto a una dimensione metropolitana, ma è capace di attrarre persone, pensieri e sogni, realizzandoli. Prima come Regione non eravamo in grado di farlo. Abbiamo cominciato a partire dai territori, dalle identità, dalla capacità di leggerli, dalla valorizzazione e dalla capacità di organizzarsi. Da qui sono emersi grandi attrattori culturali, come Pompei, Paestum e tanti altri segmenti che messi insieme sono state le basi per i frutti che abbiamo raccolto. Abbiamo dovuto fare i conti col fatto che programmare ha bisogno di tempi e regole, perché se non rendevamo leggibile la nostra programmazione sarebbe andata persa. Non abbiamo perso niente. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo lavorato, senza perdere nemmeno una lira. Ed eccoci al presente, al periodo 2014-2020 che punta alla strategia “Europa 2020”, con la crescita inclusiva, sostenibile, intelligente. Giffoni è un pezzo che si integra perfettamente, perché ha una traiettoria condivisa e dei punti di collegamento”.

Per l’Autorità di Gestione POR Campania FESR 2014-2020, Sergio Negro, queste non sono autocelebrazioni: “Possiamo dire che le politiche di coesione sono entrate in maniera decisa su alcuni temi fondamentali per la vita della Regione. Ho visto crescere le reti delle metropolitane, molte opere che hanno ridato connettività a territori altrimenti abbandonati o desertificati, che hanno visto una rinascita a valle dell’intervento realizzato. Stiamo combattendo la battaglia di ridare normalità a questo settore così complesso, sia per la realizzazione sia per la gestione. Stiamo facendo la guerra ai problemi, e i fondi europei ci stanno dando una mano decisiva in questo. Stiamo cercando di ridare dignità al settore della scuola, con uno sforzo notevolissimo per ammodernare i nostri edifici scolastici, rendendoli sicuri da un punto di vista sismico”. Negro lascia spazio al miglioramento futuro, che punta sulla comunicazione: “Cerchiamo di misurare l’efficacia di queste politiche dal punto di vista dei risultati. Su questo c’è molto da discutere: molti forse non sanno che esiste la politica di coesione in Italia. Bisogna lavorare molto in termini di messaggi trasmessi ai cittadini”.

“Stiamo provando a farci aiutare da comunicatori esperti – continua – cercando di entrare in sintonia per avere delle suggestioni concrete. E’ necessario colmare questo vuoto che esiste tra il fiume di denaro arrivato e quello speso. Non si è perduto in Campania nemmeno un euro! Partiamo da notizie concrete e fatti oggettivi: questo semplice dato meraviglia e sconvolge. E’ colpa nostra, non siamo stati bravi a trasmettere il messaggio che questo gran lavoro dietro l’utilizzo dei Fondi Europei ha portato un risultato concreto. Accanto a questo dobbiamo verificare quante delle opportunità in campo arrivino a intercettare gli interessi concreti. C’è interesse e attesa, ma non basta fare la comunicazione ufficiale “è uscito il bando”: è necessario stimolare la conoscenza degli strumenti adeguati da usare. Ci sono regole precise e tecnicismi che non sono solo un’espressione alta della burocrazia. Io sono orgoglioso di ripetere quello che ho detto l’altro giorno: l’Europa ha insegnato alla Regione che le regole non esistono solo sulla carta ma vanno applicate, una grande lezione per cui è necessario fare sempre di più”.

Un esempio concreto? Il Fondo per la rotazione dei progetti, “fortemente voluto dal Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca – come spiega Negro -  444 comuni campani si sono già candidati, e sono giunti 2mila progetti, di cui ne sono stati selezionati 200. Dei nuovi Fondi Europei, che ammontano nel complesso a più di 14 miliardi, queste opere saranno finanziate con un miliardo e 700 milioni, una fetta abbondante. Non possiamo consentire a noi stessi e a tutti coloro che intendono utilizzare i Fondi Europei di non avere un’ossessione sul tempo. Cerchiamo di mettere in asse tutte le richieste da parte dei beneficiari e gli indirizzi politici della giunta, per incastrarli al posto giusto e con lo strumento adatto. Dobbiamo avere una visione della programmazione assolutamente combaciante con le scadenze che i diversi Fondi hanno. Rispetto a questo possiamo dire oggi che uno slogan importante è: “La Regione Campania ambisce a programmare, progettare e realizzare”. L’auspicio che faccio a me stesso è di sempre più far coincidere questo slogan alla realtà”.

“Oggi ho capito meglio perché Giffoni è un’esperienza incredibile, e una testimonianza di come se si ha volontà si possono fare cose importanti -  ha affermato Laura Cavallo, Direttore Ufficio Programmazione Politiche europee del Consiglio dei Ministri - I giovani devono avere consapevolezza. Si è sempre detto “è troppo complesso, è troppo difficile”. I Fondi Europei sono indubbiamente difficili, e in questi 30 anni si è lavorato tanto. La Campania è una delle testimonianze di quanto si è cresciuti in modo esponenziale, di come in questi 30 anni il picco c’è stato nell’ultimissimo periodo. Alla fine della programmazione 2007-2013 e all’inizio della 2014-2020, le difficoltà ci hanno fatto crescere, in un processo comune che adesso non si può arrestare, non ora che abbiamo ottenuto enormi risultati”.

“Adesso si parla del futuro della coesione, del dopo 2020. Ci saranno ancora i Fondi? Noi come governo abbiamo condiviso una posizione in cui sosteniamo che le politiche vadano rafforzate e sostenute, perché sono non solo beni comuni europei ma anche risultati percepiti dai cittadini. In Europa si sta perdendo il senso di cittadinanza e di appartenenza alla Comunità Europea. La programmazione ha avuto un’evoluzione positiva enorme negli ultimissimi anni proprio per questo sforzo nel dare una visione sia trasversale ai diversi fondi. Queste risorse spesso venivano usate senza una visione unitaria creando le sinergie necessarie. Non bisogna creare sovrapposizione, per questo nasce una “cabina di regia” che all'inizio doveva occuparsi solo del fondo di sviluppo e coesione. Si è compreso subito che non poteva farlo, senza sapere cosa stava succedendo agli altri fondi e quali interventi stavano finanziando”.

“Non potevamo trovare un posto migliore di Giffoni– afferma Ludovica Agrò, Direttore Generale Agenzia per la Coesione territoriale – Abbiamo toccato con mano la concretizzazione di un investimento, frutto della coesione europea, un unicum nel mondo, perché esiste solo in Europa. Quando si racconta in un contesto extra europeo - ad esempio negli Stati Uniti - che esiste una politica che guarda al divario dei territori, si comprende dal loro stupore quanto questa politica sia importante. La coesione è un unicum e fa parte del DNA dell’Europa. L’Europa rappresenta il 7% della popolazione mondiale, il 15% del PIL e il 49% del Welfare. E’ un modo di vivere la politica e il futuro concentrato sulla persona e sul benessere dei cittadini”.

C’è ancora molto lavoro da fare, però: “L’Europa ha perso credibilità per la nostra incapacità di raccontare concretamente la sua missione e cosa ha realizzato, non solo in questi 30 anni. Guardando allo sviluppo in questo modo particolare, colmando divari e differenze, che non fanno male solo a chi sta indietro ma anche a chi sta avanti. Lo sviluppo non si può fare se non insieme. L’Europa e l’Italia hanno avuto un’intuizione straordinaria. Questo periodo ci porterà 76 miliardi in tutto, 42 dalla Commissione Europea e 31 che invece sono nazionali, una quota rilevante. Siamo alla pari, e questa è una partnership profonda. Saneremo, ad esempio, il fiume Sarno in parte con fondi strutturali, in parte con il Patto per il sud, in una strategia che compone le risorse senza sovrapposizione, dando a ognuna la risposta giusta al territorio. Questa è la caratteristica di questa politica: più monitorata, più trasparente, più condivisa e in linea con il codice di condotta europeo, dove si afferma con forza come tutte le scelte programmatiche debbano essere condivise con il territorio”.

Martin Bugelli, Commissione Europea DG Regio, nel corso dell’incontro mette da parte le cifre  e si dedica alle parole: “Non ho numeri da raccontarvi, se non i 30 anni protagonisti di questa giornata. Il Dott. Negro dice che sono un comunicare, ma per farlo devi avere qualcosa da dire. “Se non c’è niente non esce niente”, come diceva William Shakespeare in Re Lear. La politica non è una cosa fittizia o astratta, è reale e concreta e questo si vede di più in Campania. La Dottoressa Falciatore ha detto che sono un “euroburocrate", ma perché esiste questa dannata burocrazia? Perché i Fondi Europei non arrivano dal cielo, i fondi sono dei cittadini che hanno messo qualche euro ciascuno per creare un fiume di denaro da distribuire secondo il fabbisogno. Come nell’irrigazione agricola, quando con ogni goccia riesci a far crescere il terreno. La Campania è un territorio molto fertile per queste gocce che mettiamo”.

“Questi miei due anni su 30 sono un microcosmo di quello che è stato fatto – prosegue – per questo la parola “passato” è una parola importante che dobbiamo rispettare, e questo mi è stato reso chiaro, quando oggi, qui a Giffoni mi hanno detto “negli anni 50 odiavamo tutto quello che c’era prima”. A Giffoni non c’è solo la Multimedia Valley, dove futuro e passato vivono insieme. La bravura di Giffoni Valle Piana come comune è quella di essere un’entità capace di mettere insieme il futuro della tecnologia - come il Dolby Atmos 4k, tecnologia sonora di cui la Multimedia Valley è dotata - ma anche con rispetto e valorizzazione di quello che avveniva prima. In Campania in ogni pezzo di terreno troviamo qualcosa, per questo ci vogliono anni per fare la metropolitana. Si farà: forse con qualche anno di troppo, ma ci arriveremo. Si farà per i cittadini, per offrire loro un mezzo di trasporto, e saranno ancora di più nei 30 anni che verranno. Basta pensare all’esempio di Napoli: dal pomodoro della Cirio, alla mela della Apple. Gentiloni oggi ha parlato della sinergia tra la Apple e la Cisco, che per la prima volta si sono messi insieme in un progetto comune. Se non comunichiamo questa politica, questa politica non esisterà per la gente. Bisogna però guardare entrambi i lati della medaglia: l’Italia, secondo l’ultima statistica EuroStat, è ultima nella conoscenza politica".

Utilizzando gli esempi di Paestum e Pompei - “due delle cose più belle che abbia mai visto in vita mia" -  Bugelli lancia un messaggio: “Mentre la civiltà di Paestum si è esaurita naturalmente, quella di Pompei è stata stroncata nel fiore della vita, e non ha visto la vecchiaia. Per questo non dobbiamo lasciare che la politica si fermi in modo drastico. Ho visitato, poi, anche Cerreto Sannita, un villaggio di dimensioni per me perfette, venendo da Malta, che conta pochi abitanti. Questo piccolo comune di montagna ha più tabelle di aiuto da parte dell’Europa che cittadini, e ha guadagnato molto con poco, dimostrando che l’Europa è arrivata anche in un comune di meno di 4mila persone. Non basta non perdere niente, per farcela dobbiamo vincere e programmare.”

Lunedì 29 gennaio, nel corso dell’incontro “Comunicare il presente, costruire il futuro”, Martin Bugelli aveva descritto il senso dei Fondi Europei anche così: “condivisi tra tutti, nel modo migliore possibile, in un sistema in cui gli uni hanno bisogno degli altri”. Una definizione che non ha lasciato indifferenti, come sottolineato dal direttore del Giffoni Experience Claudio Gubitosi: “Il Dott. Bugelli ha saputo spiegare cos’è il senso dell’Europa – e questo mi ha molto colpito, una semplicità imponente con cui ha spiegato cos’è la coesione e perché stiamo insieme. Quello che si semina oggi si raccoglie domani, in una terra che da frutti e non fa marcire il seme. Giffoni è una di queste esperienze. L’investimento non ha a che fare con finanziamento o contributo. Investire significa “abbi fiducia in me”. Noi oggi vediamo concretamente come e in che modo questo percorso è stato fatto grazie ai nostri finanziatori pubblici, la Regione Campania in primis, che ha osato investire sull’Idea di Giffoni, oltre allo Stato con il Ministero dei Beni Culturali, ed è a loro che dico grazie, anche a nome del Presidente Piero Rinaldi e del consiglio di amministrazione. La giornata di oggi ci pone un quesito chiave: cosa in questi 50 anni Giffoni è stato, è e sarà per tutte le generazioni presenti e future?”