Mercoledì, 20 Settembre 2017 11:38

Quattro giffoners al Four River Film Festival: “L’incontro con culture diverse è l’eredità più grande”

“Una piccola parentesi di felicità fatta di incontri, dibattiti e insegnamenti”. Parola dei giffoners Anna Maria Iodice (16 anni), Martino Napoli (18 anni), Davide Nobile (18 anni) e Antonio Paolo Piemonte (15 anni) che, accompagnati da Natascia De Rosa, responsabile dell'Ufficio Giurie di Giffoni Experience, hanno potuto partecipare all'undicesima edizione del Four River Film Festival (Croazia).

“Finalmente il viaggio tanto atteso è arrivato e tutti insieme siamo partiti con destinazione Karlovac, nei pressi della capitale croata - hanno raccontato i giurati - dopo due giorni di preparazione al grande evento, tra workshops e tour guidati della cittadina, la rassegna ha avuto inizio. La visione dei 70 cortometraggi in concorso tutte le mattine e i dibattiti, tenuti insieme agli altri 24 giurati nel pomeriggio, hanno reso quest'esperienza estremamente costruttiva, sia nell'ambito cinematografico, sia in quello linguistico, essendo il tutto svolto in lingua inglese e tra partecipanti di sei nazionalità differenti”. Si tratta, infatti, di un evento creato dai ragazzi per i ragazzi, con produzioni audiovisive particolarmente attente a quello che è il mondo giovanile dai 14 ai 20 anni.

“Il pomeriggio - hanno continuato i giffoners - si tenevano anche dei workshops inerenti al processo creativo che porta alla produzione di un film. Il festival ha programmato anche delle iniziative ricreative come feste, quiz e anteprime per facilitare e favorire la socializzazione. I ragazzi conosciuti ci hanno arricchito con le loro esperienze personali ed opinioni”.

Il Four River Film Festival ha superato i 4000 spettatori, con 200 ospiti internazionali provenienti da tutto il mondo. “L'incontro con persone provenienti da altre nazioni ha fatto sì che i dibattiti non fossero mai ridondanti o banali - hanno concluso - senz'altro, l'incontro con culture diverse e diversi modi di intendere il cinema, l'arte e la vita sono la più importante eredità che Karlovac ci ha lasciato. Grazie Giffoni per questa incredibile esperienza”.