Sabato, 15 Luglio 2017 20:34

A lezione di cinema con Monolith: in cattedra per i Generator Ivan Silvestrini e Mauro Uzzeo

Un duello tra essere umano e macchina: è il soggetto di Monolith, il film di Ivan Silvestrini, per la sceneggiatura di Mauro Uzzeo, presentato questa sera ai giurati Generator. L'opera vede la giovane Sandra, madre di un bambino di due anni, impegnata nel salvataggio del proprio figlio, rimasto chiuso in un veicolo modernissimo, indistruttibile e inaccessibile. Realizzato a partire da un soggetto del fumettista Roberto Recchioni, il film riprende il tema del conflitto tra uomo e macchina, in qualche modo già affrontato nel secondo lungometraggio di Steven Spielberg, Duel, del 1971. Anche in quell'occasione si vedeva la contrapposizione tra un automobilista, desideroso solo di tornare a casa dopo un lungo viaggio e un camionista.

“Avevamo bisogno di un'idea semplice – ha spiegato Uzzeo – con costo molto basso. In Monolith c'è questa idea, una storia semplice da mettere in scena: un'auto supertecnologica, un'attrice e un bambino”. Il film, presentato anche al Frightfest, sembra un'opera americana come impostazione. La stessa che diede Sergio Leone, nel 1964, al primo capitolo della sua famosa Trilogia: Per un Pugno di Dollari. “Un film con attori americani, girato in America” ha aggiunto Uzzeo. Un genere che in Italia viene portato avanti, ma non nel cinema, dove domina la commedia: “abbiamo incontrato mille difficoltà a trovare una produzione – ha ammesso Silvestrini – mille porte in faccia, fino a quando la Lock & Valentine ha creduto in questo progetto insieme a Bonelli, che ha prodotto dapprima il fumetto e poi il film, e infine è entrata anche Sky Italia. Il tutto dopo 4 o 5 anni dalla prima idea”.