Lunedì, 13 Marzo 2017 08:57

Giffoni Experience ai 125 anni de Il Mattino

Due concorsi di storie nati intorno a una lunga storia: quella de «Il Mattino». Un romanzo scritto giorno dopo giorno da 125 anni. Al premio di giornalismo intitolato alla sua fondatrice Matilde Serao, che si terrà il 5 maggio come sempre a Carinola, si affianca ora il neonato e omonimo premio letterario, la cui premiazione si terrà tre settimane dopo, il 29 maggio, al teatro Mercadante di Napoli.

Un premio che coinvolge un intero giornale, mettendo a confronto redattori, editorialisti, collaboratori e «amici» illustri della prima testata del Mezzogiorno, che nasceva in un oggi di centoventicinque anni fa, il 16 marzo del 1892. A fondarlo fu appunto la Serao con Edoardo Scarfoglio, l’uomo e il collega che aveva sposato sette anni prima, nel 1885, quando questi dirigeva «Il Corriere di Roma». Rientrati a Napoli, i coniugi fondarono «Il «Corriere di Napoli» e poi «Il Mattino», che avrebbe presto guadagnato un ruolo di primo piano tra i quotidiani del Sud Italia. La popolarità della Serao aumentò grazie alla sua vivace rubrica «Api, mosconi e vespe» (semplicemente «Mosconi» sul «Mattino»): un nuovo genere fatto di cronaca spicciola popolare e mondana, che rappresentava la vita cittadina con spunti arguti, capaci di suscitare l’interesse e la complicità del lettore. Ma già nel 1884 la scrittrice si era fatta notare con Il Ventre di Napoli, il libro nel quale descrisse le tristi condizioni di vita della popolazione, vittima delle ricorrenti epidemie di colera. L’oleografica e diffusa visione di una città solare e pittoresca veniva così infranta dalla Serao che, sullo sfondo dei quartieri fatiscenti e pullulanti di anime in pena, descrisse con dovizia di dettagli le miserie, la rassegnazione fatalistica, l’ignoranza e le superstizioni di un popolo resistente alla modernità. La forza della sua denuncia fu ancor più dirompente nel Paese di cuccagna (1891), nelle cui pagine Serao narrò con profonda amarezza delle sofferenze del popolo napoletano.

Nel suo nome, il direttore de «Il Mattino» ha voluto riunire la grande famiglia del quotidiano di via Chiatamone e ha chiesto ai suoi giornalisti, e alle grandi firme del giornale, di individuare una donna che, nel solco della fondatrice, sia stata e sia capace di sondare e raccontare la città scavalcando e ibridando i generi, e coniugando tensione civile e ironia. Dall’incrocio delle preferenze raccolte nella sala Siani è emerso il nome della vincitrice, che sarà rivelato oggi, nel corso di un’anteprima del premio, sempre al teatro Mercadante. 

Un pomeriggio dal titolo evocativo - «Era de marzo» - nel quale, dalle 18,30, Mariano Rigillo leggerà il primo editoriale di Scarfoglio, Cristina Donadio darà voce ad alcuni «mosconi» e Gaia Aprea intonerà due canzoni ispirate al Ventre di Napoli. Saranno i due direttori, quello dello Stabile Luca De Fusco e quello del «Mattino» Alessandro Barbano ad alimentare la conversazione, invitando sul palco alcune delle «firme» del giornale. A riempire la scena, anche le pagine «storiche» del quotidiano che aprì i battenti nel leggendario Angiporto Galleria narrato da Anna Maria Ortese ed Ermanno Rea. I lettori le ritroveranno nei due inserti da 40 pagine ciascuno che riceveranno in omaggio con il quotidiano mercoledì 15 e giovedì 16 marzo. I due speciali ripercorrono i grandi avvenimenti che hanno punteggiato la storia di Napoli, e del pianeta, e quella del suo più importante quotidiano. Come istantanee dalla memoria, andranno di nuovo in stampa alcune indimenticabili prime pagine, contrappuntate da articoli a commento firmati da giornalisti e collaboratori illustri del «Mattino» di oggi. Si comincia dalla «primissima» pagina della fondazione, per arrivare a quelle che annunciavano tragedie come il colera e il terremoto, passando per la «prima» dello sbarco sulla luna e, giungendo al passato più recente, per il doloroso annuncio della morte di Pino Daniele. Snodi fondamentali nel grande romanzo civile della città. Un romanzo che il «Mattino» continua a scrivere ogni giorno. Da centoventicinque anni.

fonte IL MATTINO