Martedì, 27 Settembre 2016 00:14

Il ricordo del maestro Rondi al Giffoni Film Festival

In punta di piedi con il suo fare distinto e aristocratico ci ha lascito il nostro amico Gian Luigi Rondi.
Grande  critico cinematografico  è stato per anni grande esegeta del cinema italiano e autore di numerosi  saggi nonché direttore degli incontri del cinema di Sorrento , del festival della nazioni di Taormina, dell’Ente David di Donatello e della mostra del cinema di Venezia dove è stato anche commissario  tra tante polemiche e scontri.
Il nostro incontro con il maestro è avvento  molto tempo fa, non ricordo con precisione l’anno, era l’inizio degli anni Settanta,  l’alba della nostra avventura festivaliera, alle prime armi con il direttore Claudio Gubitosi, grazie a Rondi, abbiamo scoperto il modo delle grandi  manifestazioni cinematografiche.
Avevamo voglia di conoscere, capire, e così siamo riusciti a farci invitare agli incontri del cinema di Sorrento, l’ edizione era quella dedicata alla Germania, un turbinio di incontri e proiezioni. Abbiamo capito tante cose e  tante cose abbiamo appreso: il Direttore Rondi, con fare circospetto e signorile, dirigeva, consigliava, pregava, quando leggeva o meglio declamava con davanti il suo leggio, i titoli dei film  da presentare o da premiare sembrava un sacerdote intento ad officiare i suoi riti e donava un senso di sacralità e rilevanza alla cosa che era il segno del valore che lui dava alla cultura e al cinema al quale si è dedicato per tutta la vita.
Maestro saggio e prezioso, Rondi è stato la nostra bussola organizzativa e l’ispiratore di molte delle nostre  attività. Ricordo con grandissima  emozione della sua partecipazione all’edizione del 1986 del Giffoni Film Festival,  gli consegnammo il premio, il Grifone, in segno della nostra stima e ringraziamento. Però, ho sempre interpretato la cosa al contrario, come se quella cerimonia fosse stata una sorta di investitura: il  maestro, con la sua benevola presenza e la sua attiva partecipazione,  ha riconosciuto e premiato i suoi allievi e il loro lavoro.
Quell’anno confessò con piacere e complicità che era stato  alla mostra del cinema di  Venezia uno di coloro i quali avevano spinto per l’eliminazione della rassegna  per ragazzi e che era felice che poi proprio a Giffoni era stato realizzato un festival del cinema per ragazzi di grande successo e partecipazione, più grande complimento non ci poteva fare.
Nella sua lunga  storia professionale ha sempre dimostrato  grande competenza e signorilità, qualità che sono le cose che mi piace ricordare perché sono state il viatico di tutto il mio impegno al servizio della  cultura.
Addio maestro.

Mario Ferrara
Giffoni Experience

 

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