Giovedì, 21 Luglio 2016 19:15

DREAMING OF DENMARK: terra di sogni e di cinema

Uscendo fuori dal range dei consueti e veterani cinefili, la cui cultura nel campo della settima arte è tale da poter tirare fuori, di volta in volta, nomi e titoli sconosciuti ai più, se fino ad un po’ di anni fa si fosse fatta un’intervista lungo le strade, chiedendo di esprimere la prima cosa venuta in mente di fronte al binomio Danimarca-Cinema, sarebbe probabilmente uscito solo il nome di Lars von Trier, sicuramente grandissimo cineasta contemporaneo ma, a giudicare dall’attuale edizione del Giffoni Film Festival, assolutamente non unico esponente noto ed attivo nel mondo audiovisivo danese.

Dopo THE DAY WILL COME (Jesper W. Nielsen), che ha aperto il secondo giorno del Festival,  oggi è la volta del documentario DREAMING OF DENMARK, firmato dal regista Michael Graversen. Qui Wasiullah ha raggiunto la Danimarca dall’Afghanistan, da solo, a soli quindici anni; e nonostante gli incubi continui dello zio che tenta di ucciderlo, nella sua nuova terra il ragazzo ha trovato salvezza ed amici. Come qualsiasi altro adolescente, infatti, ama scherzare, cantare canzoni rap e corteggiare le ragazze; ma la sua domanda di asilo politico viene respinta e una volta arrivato alla maggiore età, quando sta per essere rimandato nel suo paese natale, sparisce dal centro di accoglienza che lo aveva ospitato fino a quel momento. Dopo aver vissuto per un po’ illegalmente a Copenhagen, decide di partire per l’Italia nella speranza di ottenere un permesso di soggiorno che gli consenta di tornare in Danimarca, l’unico paese che ormai considera veramente la sua casa…

Il regista di DREAMING OF DENMARK, che come Michael Caton-Jones, altro regista venuto a presentare sempre oggi il proprio ultimo film, URBAN HYMN, in concorso al Giffoni Film Festival 2016, nella sezione +18, dopo essersi diplomato alla National Film and Television School di Londra, si è scoperto in perfetta sintonia con temi esistenziali e situazioni ambientali ed emotive assolutamente complesse, a tal punto da aver già affrontato in precedenza il tema di un centro di accoglienza per bambini in Danimarca nel documentario No Man’s Land, selezionato per molti festival internazionali e vincitore di vari premi presso le città di Teheran, Amburgo e Belgrado. Venuto a presentare anche lui la propria opera, proiettata all’interno della sezione GEX DOC, si è mostrato entusiasta non solo di fronte al pubblico presente in sala, ma anche in generale di fronte ai fruitori del Giffoni: realtà, a suo parere, più unica che rara.