Lunedì, 18 Luglio 2016 17:30

Raffaele Cantone incontra i ragazzi del Dream Team: “Parlo al futuro migliore del paese, è l’innovazione l’antidoto alla corruzione”

“L’innovazione è il futuro del Sud, il meccanismo fondamentale per bloccare la corruzione dilagante che, in Italia, non è un problema antropologico ma culturale. Un paese corrotto innova poco, investe poco in ricerca, spinge i giovani a fuggire all’estero. Ecco perché sono particolarmente contento di parlare oggi a Giffoni al futuro migliore del paese, convinto come sono che gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo delle idee dei ragazzi siano centrali per combattere il malaffare”. Parole che Raffaele Cantone, presidente dell’Anac, rivolge alla community di talenti under 26 del Dream Team, al lavoro in questi giorni all’Antica Ramiera per realizzare quattro progetti per le industrie creative e la Multimedia Valley.

L’intervento del magistrato, esempio di lotta alle mafie, riassume la missione del Giffoni Innovation Hub: la creatività dei ragazzi è una risorsa decisiva per stravolgere positivamente il futuro del Sud che è già un dinamico laboratorio di innovatori emergenti. Del resto, come aggiunge il presidente Cantone “esempi di moralità eccelsi emergono spesso in contrasto in contesti avvelenati dalla corruzione. Accade frequentemente al Sud: Borsellino e Falcone non erano di Dusseldorf. Le mafie rappresentano un sistema che apparentemente con molti di voi non avrà nulla a che fare. Eppure finisce per danneggiare soprattutto il settore dell’innovazione. Perché esiste questo rapporto tra corruzione e innovazione o meglio tra corruzione e assenza di investimenti nell’innovazione? È un rapporto che ha un effetto sociale negativissimo anche se non emerge chiaramente.

Un esempio: se vinco un concorso utilizzando mezzi illeciti non dovrò dimostrare di essere bravo, innovativo, creativo, dovrò solo essere segnalato e raccomandato dal sistema corrotto. Tutti gli studi internazionali sul tema evidenziano che i paesi con i tassi più alti di corruzione e più bassi di investimento sulla ricerca – due mondi a prima vista lontanissimi – soffrono i livelli maggiori di fuga dei cervelli. Questo perché – conclude il presidente dell’Anac – la corruzione ferma la concorrenza e la capacità di chi è in grado di fare cose nuove. L’innovazione mette in crisi i sistemi tradizionali dei poteri illeciti costituiti”.