Mercoledì, 04 Maggio 2016 08:58

«L’ha detto il Sole», il documentario che celebra i 150 anni del quotidiano

Da Il Sole 24 ore del 3 maggio 2016 - di Paolo Bricco

Alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, le classi dirigenti italiane si sono strette intorno al “loro” giornale. La cerimonia alla Scala per i 150 anni del Sole 24 Ore è stata una occasione di festa e di riflessione per le élite del nostro Paese. Intorno all'informazione – il suo passato, il suo presente e il suo futuro – e intorno all'identità di una Italia che – nelle pagine color salmone, nelle sue capacità di racconto e di analisi – ha visto riflessi i principali passaggi della sua storia, fino all'attuale crisi, sistemica ed epocale.

Questo legame strettissimo fra il quotidiano e l'Italia è stato riconosciuto al massimo livello politico, rappresentato appunto da Mattarella. Ad accogliere quest'ultimo, sono stati il presidente di Confindustria e neopresidente del Sole 24 Ore Giorgio Squinzi, il sovraintendente del Teatro alla Scala Alexander Pereira, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e il direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano.
All'apertura della cerimonia, ha detto Napoletano: «Al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, va il mio ringraziamento per averci fatto l'onore di essere qui con noi oggi. E un grazie particolarmente sentito va per quello che mi ha detto: “Questo è un giornale che documenta, che ci consente di conoscere ogni giorno il paese reale”. È il complimento più bello».

In questo incontro, c'è stato spazio per l'emozione di una comunità professionale che ha visto da poco mancare uno dei suoi cardini: «È un giorno di festa, ma c'è un'assenza che mi manca ogni giorno di più. Ciao Fabrizio, sarai sempre con noi. “Lo ha detto il Sole” è dedicato a te» ha detto Napoletano riferendosi a Fabrizio Forquet, il vicedirettore responsabile della redazione romana, scomparso esattamente un mese fa a 48 anni per un male improvviso. Un ricordo che ha provocato l'applauso lungo e intenso dei presenti. Forquet era un pezzo della comunità del Sole, come lo era Marco Biagi, il giuslavorista ucciso dai terroristi il 19 marzo 2002 a Bologna e ricordato alla Scala sia nelle parole del direttore del quotidiano sia nel filmato proiettato nel corso della cerimonia.

La celebrazione è avvenuta nel luogo-simbolo milanese come il Teatro alla Scala: «La Scala è la casa della cultura più internazionale della capitale economica del Paese con cui c'è più di qualcosa che ci unisce, a partire da quei cromosomi che mettono insieme economia, finanza, impegno culturale e civile», ha detto Napoletano. Il quale ha poi rivolto i suoi ringraziamenti «a tutti i lettori che hanno costruito una storia così importante, giorno dopo giorno, mattone dopo mattone», ai direttori che lo hanno preceduto e che erano in sala (Mario Deaglio, Gianni Locatelli, Salvatore Carrubba, Ernesto Auci, Guido Gentili e Ferruccio de Bortoli), «all'editore perché ha garantito sempre la libertà a questo giornale» e alla redazione «competente e unica, che ama questo giornale quanto me, che ho l'onore di dirigere Il Sole 24 Ore da cinque anni».

La celebrazione dei 150 anni del Sole 24 Ore ha avuto inizio con un breve concerto dei Solisti dell'Accademia di Perfezionamento per Cantanti lirici del Teatro alla Scala che hanno proposto il brano tratto da Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti «Chi mi frena in tal momento?» e il brano tratto da Rigoletto di Giuseppe Verdi «Un dì, se ben rammentomi...Bella figlia dell'amore».

È seguita la visione del documentario sul Sole 24 Ore prodotto da Giffoni Experience-Giffoni Innovation Hub, «Lo ha detto il Sole». Nel titolo del documentario c'è la cifra della cultura professionale del Sole 24 Ore: offrire una visione oggettiva e non scontata della realtà ricorrendo ai numeri e alla cultura comparativo-competitiva, secondo Napoletano con «un'anima» e una «storia». Quei numeri e quella cultura qualitativo-quantitativo che hanno permesso al Sole 24 Ore di fare informazione di servizio e di inchiesta. Valida per le imprese e per gli studi professionali, per le famiglie e per i cittadini, per gli studenti e i professori. Valida per tutti.

Nel filmato «Lo ha detto Il Sole», che peraltro si è aperto con una foto del compianto Forquet, l'immagine della tecnologia delle reti – viste dall'alto, con una nitidezza capace di rendere la loro capacità di connettere uomini e imprese, cultura e società – fa il paio con quella delle rotative, che conserva tutto il suo fascino anche in epoca di digitalizzazione spinta, con il resoconto del debutto nelle edicole di Milano, il 1° agosto 1865, del Sole, direttore Giuseppe Guerzoni, da subito espressione di una borghesia liberale e innovatrice di ispirazione mazziniana, e con il resoconto della nascita del 24 Ore, il 12 settembre 1946, fino alla fusione delle due testate, il 9 novembre 1965. Titolo dell'editoriale di allora, che ha originato un filo rosso arrivato fino ai nostri anni, fu «Strumento di lavoro». Naturalmente, strumento di lavoro per le imprese, per gli studi professionali e per i cittadini tutti.

Fra i molti rappresentanti delle classi dirigenti ospiti dell'incontro, va appunto prima di tutto annoverato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha fatto un gesto di saluto silenzioso al pubblico in sala dal palco reale, dove con lui erano seduti il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, quello dei Beni culturali Dario Franceschini e la titolare della Pubblica amministrazione Marianna Madia, il viceministro dell'Economia Luigi Casero, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il presidente designato di Confindustria Vincenzo Boccia, il presidente uscente di Confindustria e neopresidente del Sole 24 Ore Giorgio Squinzi, il Sovraintendente del Teatro alla Scala Alexander Pereira.

Qui è possibile guardare il documentario:

http://video.ilsole24ore.com/SoleOnLine5/Video/Notizie/Italia/2016/150-anni-sole-documentario/documentario-sole-150anni.php

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