Venerdì, 18 Novembre 2022 09:30

"Sogno di volare": il 21 novembre in sala Truffaut l'anteprima del docufilm realizzato da Giffoni e dal Parco Archeologico di Pompei

Dalla diffidenza all'emozione. Dalla timidezza a una sana dipendenza. Dal timore di mettersi a nudo alla voglia di gettare il cuore oltre l'ostacolo. E' il viaggio fatto dagli studenti dell'Istituto Liceale Pascal  di  Pompei  e dell' Istituto tecnico Pantaleo  di  Torre del Greco  che, grazie a Giffoni  e al lavoro del team della produzione guidato dal direttore creativo  Luca Apolito , potrà essere vissuto in un docufilm proiettato  lunedì 21 alle 18 in sala Truffaut . Dopo la presentazione, durante il festival di luglio, delle prime clip del progetto  Sogno di volare , una particolarissima rivisitazione de  Gli uccelli  di Aristofane racconterà al pubblico la magia del teatro. L a regia è di Marcello Adamo (la regia della messa in scena è di Marco Martinelli), le musiche di Ambrogio Sparagna e il disegno luci di Vincent Longuemare, professionisti della scena teatrale di fama internazionale. Si tratta della  prima produzione teatrale del Parco archeologico di Pompei, realizzata in collaborazione con Ravenna FestivalTeatro delle Albe/Ravenna TeatroTeatro Nazionale/Teatro di Napoli e Giffoni Film Festival.

E' stato un lavoro lungo e interessante  – spiega Adamo –  che abbiamo cercato di raccontare attraverso gli occhi dei ragazzi. Credo di essere riuscito a narrare questo viaggio che dalla diffidenza ha portato all'emozione, alla voglia di condividere, nonostante le difficoltà poste inizialmente dal Covid. E' stato un work in progress per tutti  -ammette –  anche perché i ragazzi hanno interamente riscritto il copione e costruito i dialoghi. Insomma, è stata una scoperta sempre nuova ”.

Nei giorni del festival,  Gabriel Zuchtriegel , direttore generale del parco archeologico di Pompei, aveva chiarito: “ Mi sono chiesto: c osa possiamo fare oltre ai soliti laboratori e alle visite? La scuola è oggi focalizzata sui contenuti e c’è poco spazio per la creatività. Io ho pensato di rendere i ragazzi protagonisti”. E così è stato ed è. “I ragazzi hanno lavorato con artisti importanti, persone di altissimo livello– ha continuato Zuchtriegel -  All’inizio è stato difficilissimo spiegare che non volevamo fare il solito teatrino scolastico. Tutti si chiedevano che c’entra Pompei con questo. Secondo me c’entra molto. E uno dei pochi che sin da subito lo ha capito e mi ha appoggiato è stato Claudio Gubitosi, che mi ha aiutato con tutto il gruppo di GiffoniSapevo dall’inizio che sarebbe stato bello. Anche se poi sono rimasto colpito. E durante la prima ero in lacrime. E voglio piangere di nuovo mentre vedrò il documentario”.