Sabato, 27 Luglio 2019 18:36

Dream Team, gettate le basi per 4 progetti a lungo termine

Quattro progetti affidati a 35 giovani under 30, divisi in gruppi guidati da 4 tutor e supervisionati da un project manager. È il giorno della presentazione dei pitch dei progetti affidati ai giovani del Dream Team per la 5a edizione di Next Generation. La conclusione di un percorso durato 9 intensi giorni e che ha messo i talenti della Community selezionata da Giffoni Innovation Hub davanti le sfide lanciate dai quattro brand di Fondazione IbmFondazione TelethonToyota e il progetto Generazione Giffoni per Giffoni Experience.

I PROGETTI

Gruppo Telethon

Il Teletheam ha ideato e realizzato un kit di giochi e uno storytelling ad hoc “Diana ha bisogno di TE!”. Si tratta della storia di una bambina che si ritrova a sperimentare temporaneamente sintomi tipici delle malattie genetiche. I giochi del kit intendono ricreare situazioni della vita quotidiana di Diana nelle quali vista, tatto, forza fisica e concentrazione vengono a mancare: l’unico modo per superare queste piccole sfide è la collaborazione degli amici. In questo modo, il Teletheam intende sensibilizzare sul tema delle malattie genetiche e invitare i bambini alla collaborazione per realizzare un solo obiettivo: “che tutto il mondo possa vivere giorni di felicità”.

Gruppo IBM

Il Team IBM ha programmato una chatbot: Griffy 2.0, la versione digitale della mascotte del GFF. La chatbot è stata istruita per rispondere alle domande (generiche e specifiche) di un utente del sito www.giffonifilmfestival.it alla ricerca di informazioni sulla manifestazione. In particolare, la chatbot è stata pensata per i giurati delle categorie +13 e +16, dai 13 ai 17 anni. Le ragazze del team Ibm hanno lavorato suddivise in due gruppi: il primo si è dedicato alla ricerca delle domande più frequenti e delle risposte corrette; il secondo si è occupato di programmare la chatbot e inserire domande e risposte nella piattaforma Watson Ibm. La chatbot Griffy 2.0 verrà messa a disposizione per l’edizione 2020 di Giffoni Experience.

Gruppo Toyota

Il gruppo Toyota ha lavorato per creare un’innovativa metodologia di educazione, formazione ed interazione chiamata LYMPH – Feel the Fuel of life. Il sistema si basa su di una piattaforma e-learning esperienziale e flessibile, progettata per i dipendenti Toyota e gli studenti. La piattaforma è implementata da una IA che renderà l’interazione più agevole tramite chatbot. Parte integrante del progetto è anche il G/\P contest, un evento che coinvolgerà le 19 scuole del programma T-TEP e i dipendenti Toyota: un open space, un palco, che darà al mondo il vero valore che studenti e dipendenti hanno imparato. In questo modo LYMPH darà la motivazione, le informazioni e gli strumenti per un futuro migliore.

Gruppo Generazione Giffoni

Il gruppo Generazione Giffoni ha lavorato per sviluppare un osservatorio sulle generazioni presenti a Giffoni (target 13-24 anni). Si è dapprima indagato sull’esperienza vissuta in sala dai giurati durante la proiezione dei film in concorso per catturarne i sentimenti, stati d’animo e i desideri. In seguito, si è fatto luce su cinque temi specifici: Save the PlanetArteAlways Connected LifeInfluencer e ModaRapporto col cibo. Per realizzare l’Osservatorio le metodologie applicate sono state: Gamified Conversational Chatbot (per la survey in sala), design thinking per la definizione delle preorità di indagine, interviste sul campo e interpretazioni simboliche associate a immagini e parole. Le parole emerse con maggiore forza in relazione ai tre personaggi fuori dagli stereotipi sono state: forza, coraggio, determinazione e fragilità che diventa consapevolezza del proprio sé.

I TUTOR

Abbiamo avuto una doppia challenge – ha dichiarato Elena Galletti, tutor del team Generazione Giffoni –  Abbiamo portato qui un osservatorio sulla Generazione Giffoni. Il 24 luglio, doposo soli 4 giorni di lavoro, abbiamo già prodotto degli output. Sono molto soddisfatta di quello che abbiamo scoperto. Il mio team deve essere orgoglioso dei risultati ottenuti che sono davvero interessanti e che lanceranno una sfida al mondo dei policy-maker, delle istituzioni e dei brand. Un applauso va a loro”.

Ero uno di voi – ha esordito Luca Del Mese, tutor del team Toyota, riferendosi ai ragazzi del Dream Team – Ho cercato di condividere con tutti i ragazzi tutto il bagaglio di esperienze che ho maturato. La sfida è stata molto ambiziosa, lavorando in inglese, in un tavolo internazionale, con ragazzi provenienti dall’India e dalla Colombia. Una sfida importante anche per i ragazzi italiani che si sono dovuti misurare in questo tipo di sfida. Ilprimo giorno avevo trasferito tre valori chiave: essere rispettosi, essere d’aiuto al prossimo ed essere proattivi. Penso che i ragazzi abbiano colto in pieno le mie parole e sono sicuro le porteranno nel loro futuro lavorativo e di vita soprattutto”.

Il mio team è diverso da tutti gli altri poiché è composto da sole ragazze – ha invece sottolineato Ricky Celenta, il più giovane tra i tutor, alle prese con il progetto della Fondazione Ibm – La sfida lanciata da Fondazione Ibm e raccolta da Giffoni Innovation Hub e dalle Dreamers è proprio questa: superare quel gap con i ragazzi, che limita molte volte l’accesso, spesso anche mentale, alle discipline come ad esempio l’informatica. Sicuramente è stato un percorso stimolante, per me in primis, avendo nessuno di noi un background informatico. Quello che sono riuscite a realizzare è pazzesco. Avvicinatevi all’informatica ragazze. L’informatica non solo è accessibile anche per voi ma ha proprio bisogno di voi. Accettate la sfida”.

Questa è la mia quarta edizione e quando sei qui, sai che stai crescendo un pochino in più – ha concluso Valentino Magliaro, tutor del team della Fondazione Telethon – Sicuramente tornerò anche l’anno prossimo, perché per me Giffoni oramai è casa. So cosa è il Dream Team, so cosa fanno e faranno nel mondo questi ragazzi, questi talenti. Tutte le persone coinvolte qui acquisiscono competenze di ascolto, di empatia, di relazione e la competenza nel fare le domande. Non smettete mai di fare domande“.