Venerdì, 26 Luglio 2019 15:37

Premio Amnesty International Italia a Giselle Portenier con il film “In the name of your daughter”

La lotta contro le mutilazioni genitali femminili commuove la platea di Giffoni Film Festival

“In the name of your daughter” è il film di Giselle Portenier che ha vinto il Premio Amnesty International Italia a Giffoni Film Festival 2019. Un film emozionante, che ha lasciato il segno per la profonda tematica affrontata, la lotta alle mutilazioni genitali femminili. Il premio è stato ritirato questa mattina nella Sala Blu Grimaldi Lines della Multimedia Valley alla presenza dei Generator +16. Dedicato a Vera Manco, attivista di Amnesty Italia prematuramente scomparsa nel 2019, con la seguente motivazione: “Per l’accurata regia che colpisce nel profondo raccontando sia l’atrocità delle mutilazioni genitali femminili, sia la speranza e il coraggio che caratterizzano le giovani donne protagoniste e chi se ne prende cura, oltre che per aver sottolineato l’importanza del diritto all’istruzione e alla conoscenza come massima forma di emancipazione”.

Toccante, carico di significati e allo stesso tempo di dolore. Guardandolo si apprezza la vita di goni giorno, la fortuna di essere nati, forse, nel posto del mondo migliore. “Questo è il documentario più importante che abbia mai realizzato. L’ho fatto perché volevo dare voce alle ragazze che non ne hanno avuta una per migliaia di anni e che rischiano la loro vita per fuggire alle mutilazioni genitali femminili. Queste bambine - ha aggiunto la regista Giselle Portenier - sono tra le più coraggiose del mondo e stanno portando un vero cambiamento nelle loro comunità. Questo riconoscimento non è per me ma è per queste giovani donne piene di forza”.

Giunto alla sua decima edizione e dedicato a Lorenzo Cerrato, attivista di Amnesty Italia prematuramente scomparso nel 2018, il Premio Amnesty Corto 2019 è stato assegnato all’italiano “New neighbours” di Andrea Mannino, Sara Burgio e Giacomo Rinaldiper aver trattato il tema dell’intolleranza razziale in modo semplice e leggero così da poter essere veicolato a tutte le età e per il messaggio finale che nessuno è davvero immune al pregiudizio e che, tuttavia, sono spesso i bambini che riescono a guardare oltre ed esserne liberi”.

Tre premi sono stati, invece, consegnati per il progetto “Start the Change” partito due anni fa nell’ottobre del 2017 e che ha coinvolto ben 12 paesi europei. All’interno di questo programma è stato lanciato un concorso per dei soggetti cinematografici. “Oltre 150 le storie che sono arrivate da tutta Europa - ha spiegato Gianni Cappellotto, coordinatore progetto Start the Change – abbiamo selezionato 50 di queste storie e 5 sono le finaliste. Solo tre i vincitori. Volevamo raccogliere le idee, le speranze e le aspettative nel futuro dei giovani europei su temi importanti come la sostenibilità e gli obiettivi dello sviluppo del millennio legati al problema della migrazione”.  Si è classificata al terzo posto Anna Geigenberger dall’Austria con il corto “Where it take us”, si sono classificati al secondo posto due ragazzi provenienti dalla Spagna, Daniel Ye Xie e Manuel Viedema Perez con il corto “Landfill (Vertedero). La vincitrice è Adrianna Winiarska da Alepsa con “NIda”.