“In the name of your daughter” è il film di Giselle Portenier che ha vinto il Premio Amnesty International Italia a Giffoni Film Festival 2019. Un film emozionante, che ha lasciato il segno per la profonda tematica affrontata, la lotta alle mutilazioni genitali femminili. Il premio è stato ritirato questa mattina nella Sala Blu Grimaldi Lines della Multimedia Valley alla presenza dei Generator +16. Dedicato a Vera Manco, attivista di Amnesty Italia prematuramente scomparsa nel 2019, con la seguente motivazione: “Per l’accurata regia che colpisce nel profondo raccontando sia l’atrocità delle mutilazioni genitali femminili, sia la speranza e il coraggio che caratterizzano le giovani donne protagoniste e chi se ne prende cura, oltre che per aver sottolineato l’importanza del diritto all’istruzione e alla conoscenza come massima forma di emancipazione”.
Toccante, carico di significati e allo stesso tempo di dolore. Guardandolo si apprezza la vita di goni giorno, la fortuna di essere nati, forse, nel posto del mondo migliore. “Questo è il documentario più importante che abbia mai realizzato. L’ho fatto perché volevo dare voce alle ragazze che non ne hanno avuta una per migliaia di anni e che rischiano la loro vita per fuggire alle mutilazioni genitali femminili. Queste bambine - ha aggiunto la regista Giselle Portenier - sono tra le più coraggiose del mondo e stanno portando un vero cambiamento nelle loro comunità. Questo riconoscimento non è per me ma è per queste giovani donne piene di forza”.
Giunto alla sua decima edizione e dedicato a Lorenzo Cerrato, attivista di Amnesty Italia prematuramente scomparso nel 2018, il Premio Amnesty Corto 2019 è stato assegnato all’italiano “New neighbours” di Andrea Mannino, Sara Burgio e Giacomo Rinaldi “per aver trattato il tema dell’intolleranza razziale in modo semplice e leggero così da poter essere veicolato a tutte le età e per il messaggio finale che nessuno è davvero immune al pregiudizio e che, tuttavia, sono spesso i bambini che riescono a guardare oltre ed esserne liberi”.
Tre premi sono stati, invece, consegnati per il progetto “Start the Change” partito due anni fa nell’ottobre del 2017 e che ha coinvolto ben 12 paesi europei. All’interno di questo programma è stato lanciato un concorso per dei soggetti cinematografici. “Oltre 150 le storie che sono arrivate da tutta Europa - ha spiegato Gianni Cappellotto, coordinatore progetto Start the Change – abbiamo selezionato 50 di queste storie e 5 sono le finaliste. Solo tre i vincitori. Volevamo raccogliere le idee, le speranze e le aspettative nel futuro dei giovani europei su temi importanti come la sostenibilità e gli obiettivi dello sviluppo del millennio legati al problema della migrazione”. Si è classificata al terzo posto Anna Geigenberger dall’Austria con il corto “Where it take us”, si sono classificati al secondo posto due ragazzi provenienti dalla Spagna, Daniel Ye Xie e Manuel Viedema Perez con il corto “Landfill (Vertedero). La vincitrice è Adrianna Winiarska da Alepsa con “NIda”.