Martedì, 23 Luglio 2019 19:41

Coreve svela i segreti del vetro ai masterclassers di Giffoni 2019

Fa cose strane il vetro. ha una struttura simile a quella dell’acqua ma si comporta come un solido. Ed è recuperabile completamente, all’infinito”. Così Massimiliano Avella, del Consorzio recupero e riciclo imballaggi in Vetro ‘Coreve’, introduce i Masterclassers Eco alle meraviglie del materiale modello per eccellenza dell’economia circolare. “Non ci sono controindicazioni di sorta, se non il colore, perché un vetro colorato non può tornare bianco”, ha aggiunto Avella. 


La materia prima per eccellenza per il vetro è il rottame di vetro. La percentuale più grande per la produzione è legata al riciclo. E non più la sabbia, col silicio e la soda. “Sulla raccolta differenziata, è importante una selezione rigorosa nel conferimento, perché un solo elemento di ceramica contamina una intera campana di vetro”.  Il materiale vetro ha il cosiddetto potere segregante, che conserva meglio di altri materiali le sostanze contenute. “Le campane della raccolta vanno svuotate quando non sono completamente piene. Il cittadino ha l’impressione che qualcosa non va. E se c’è plastica o altro fuori, ci sarà altra roba fuori. E i costi per i comuni lievitano”.

Sulle difficoltà della raccolta l’esempio è quello del bicchiere: “Nessuno è in grado di distinguere il bicchiere di cristallo da quello di vetro”. Per questo la campagna portata avanti da Coreve dimostra l’importanza della comunicazione: “Salerno – dice Avellla - in un anno ha cominciato una capillare campagna di informazione, ha istituito gli operatori ambientali e installato le telecamere. Allora non lo faceva nessun sindaco”. L’anima del vetro è stupefacente: “Ha una storia antica e guarda al futuro. È il solo materiale che disegna un ciclo perfetto”. Allo stato l’industria del vetro è in ripresa. Vuol dire che c’è una domanda che cresce. Un messaggio che passa. E il vetro, che attraversa il tempo, e non si smarrisce nelle mode. Non si perde.