Martedì, 23 Luglio 2019 19:49

Il label manager della Octopus: “I social servono, ma raccontate le vostre idee con la vostra voce”

Un workshop più che una masterclass: tantissimi masterclassers suonano degli strumenti, hanno una loro band e vorrebbero pubblicare un album, o forse solo un singolo digitale. Così, guidati dalle domande di Rita Vecchio, la giornalista di Leggo e del Messaggero che ha moderato l’incontro, hanno approfittato della presenza di Giuseppe Fontanella, label manager della Octopus Records e cofondatore dei 24 Grana, per porgergli domande spesso molto concrete. Prima di tutto, è ancora così ‘figo’ oggi dire di essere indie? chiede Rita. “All’inizio lo era, ora è davvero faticoso; la speranza delle etichette indipendenti non è cercare di combattere le major sul loro terreno, ma creare una rete, costruire i progetti che vengono sviluppati come si fa in una grande famiglia”, ha risposto Fontanella. Quali artisti prediligono le indipendenti, quindi, incalzano i ragazzi. “Lo scouting è cambiato anche noi – replica affabile Giuseppe – usiamo molto la rete. Io spesso tramite Youtube recupero musicisti stranieri straordinari (greci, turchi, finlandesi) a cui non potrei mai accedere direttamente”. Molto più esplicitamente un ragazzo chiede se per un artista emergente sia meglio provare a iniziare con un’etichetta indipendente o con una major. Mentre una sua collega che studia amministrazione applicata ai beni culturali vuol sapere se ci sia spazio in un’etichetta indipendente partendo da questi studi. E poi, come si riesce a far quadrare i bilanci con budget così piccoli e margini di rischio così alti? Ma i social aiutano veramente? Questi alcuni dei dubbi dei ragazzi. Le risposte sembrano sintetizzabili in poche idee guida: “credere in se stessi, nel proprio progetto, affrontare tutto con originalità, non copiare chi ci piace e quindi già esiste, affrontare i budget con creatività e… sì, i social servono, sì la rete serve, ma andate a guardare in faccia le persone con le quali vorreste lavorare e raccontate voi il vostro progetto, con la vostra voce: tutto parte di lì, dalla scintilla che scocca – se scocca – per poter decidere che quello è un tratto di strada da percorrere insieme (e non con una badante)”.

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