Il gruppo Toyota Motor Italiaè alle prese con l’Environmental Challenge, una sfida per sensibilizzare le nuove generazione sulle tematiche ambientali e l’inquinamento dell’aria. Il team è composta da ragazzi provenienti da Italia, India e Colombia, tutti alla loro prima esperienza a Giffoni. “È la mia prima volta a Giffoni e mi trovo benissimo all’interno del Team: stiamo sviluppando un progetto per il Gruppo Toyota Motor Italia per rispondere ai sei punti dell’Environmental Challenge 2050” racconta Rosalba Castaldo, Design Specialist.
La salvaguardia dell’ambiente è un tema che ha colpito e coinvolto attivamente tutti i membri del gruppo. Salvatore Scotto di Petra, sviluppatore online, ha una motivazione molto personale: “Sono legato alle tematiche ambientali, specialmente per quanto riguarda il rapporto tra inquinamento e salute. L’inquinamento dell’aria ha causato problemi ad alcuni miei familiari: per questo ci tengo particolarmente a risolvere questa challenge”.
Una sfida che il gruppo Toyota sta affrontando con consapevolezza, audacia e coraggio, senza timori reverenziali. “Credo che il mondo sia in mano ai giovani: saremo noi ad abitare il Pianeta nel futuro e dunque è giusto che, oggi, siamo noi a prendere in mano le redini e lavorare per la tutela dell’ambiente” afferma sicura Margherita Sacchitello, Design e Communication Specialist.
Per affrontare queste ambiziose sfide, Giffoni Innovation Hub ha radunato un team internazionale. Akshay Baharambe e Hariharan Gunasekaran arrivano dall’India e sono alla loro prima esperienza a Giffoni: “Siamo molto felici di poter dare il nostro contributo tecnico al lavoro del Dream Team 2019. E’ la nostra prima volta a Giffoni ma ci sentiamo già a casa: il gruppo ci ha accolto con grande affetto e insieme possiamo fare grandi cose!”.
Secondo Juan Diego Turatti il valore aggiunto del gruppo Toyota è proprio l’internazionalità: “Le competenze diverse e trasversali di ognuno di noi stanno dando risultati inaspettati: la presenza di persone provenienti da ambienti totalmente diversi e con background totalmente diversi ci sta aiutando a vedere più punti di vista di uno stesso problema e trovare mille modi per affrontarlo”.
Per coinvolgere tutti i partecipanti, il gruppo Toyota ha deciso di utilizzare l’inglese come “lingua ufficiale”. “L’inglese è stato il punto di incontro tra tutti i membri del gruppo. Per di più, l’inglese è la lingua in cui sono scritti molti dei documenti che stiamo analizzando. E’ una sfida globale, e per affrontarla ci vuole una lingua globale” racconta Claudia Galimberti.
Ovviamente, l’uso dell’inglese sta contribuendo anche alla crescita delle skills personali dei ragazzi. Lo conferma Alessandra Stauder, esperta in comunicazione: “Lavorare in un team internazionale è molto interessante soprattutto perché bisogna comunicare in inglese e questo offre vantaggi anche per quel che riguarda le nostre competenze linguistiche: oltre ad avere tutti competenze diverse, veniamo da nazioni diverse e questo contribuisce a fare del Dream Team un’esperienza unica”.
Un’esperienza che proietta i ragazzi verso il futuro. “La Challenge 2050 è innanzitutto una sfida con se stessi – conclude Daniel Alberto Sebastia – Giffoni ci mette in condizioni di potenziale stress ma al contempo di costante attività e ragionamento. Abbiamo un tempo molto ristretto che ci obbliga ad assumere un metodo estremamente veloce e rapido: un modus operandi che bisognerebbe adottare in ogni contesto e di cui molto spesso ci dimentichiamo quando siamo chiusi all’interno di un ambiente lavorativo per molto tempo”.