Martedì, 23 Luglio 2019 14:35

Scuola, ambiente e comunicazione, i ragazzi di Giffoni interrogano il Ministro Di Maio: "Lavoriamo per l’Italia unita, a partire dal blocco della regionalizzazione"

I masterclassers domandano ed il ministro Luigi Di Maio risponde. Ed è stato, nella Sala Green della Multimedia Valley, un incontro a tutto campo, senza riserve e senza mediazioni. Scuola, ambiente, stato di salute del Governo, innovazione e tanto altro nelle domande dei ragazzi e nelle risposte del vicepremier.  Primo spunto la scuola. Intesa sì come agenzia educativa ma anche come sblocco occupazionale: “In questi giorni – ha dichiarato Luigi Di Maio –  c’è stata una discussione molto accesa sulla regionalizzazione della scuola. Se passasse, e non passerà, creeremo una scuola divisa in un Paese diviso. Il blocco della regionalizzazione della scuola, tra l’altro, è il primo passo per portare a casa tanti insegnanti. Va anche aggiunto che al Sud portiamo più insegnanti se portiamo più studenti. Il tempo pieno è uno strumento in questo senso. Il tempo pieno è utile per fare attività extracurriculari e per aiutare i genitori che oggi lavorano tutto il giorno. Al Sud, ecco, c’è troppo poco tempo pieno. In questa direzione bisogna procedere”. 

Resta l’ipotesi dell’autonomia a cui si lavora da tempo e che è altro argomento di grande attualità: “L’autonomia si farà – spiega il vicepremier  - abbiamo tolto l’assunzione dei docenti su base regionale perché non è accettabile. Stiamo ragionando sui criteri di riparto e lanciamo lunedì a Napoli alla Federico II un Osservatorio delle Università del Sud proprio sul processo di autonomia. L’autonomia si deve fare, ma si deve fare senza danneggiare le regioni del Centro Sud e garantendo meccanismi di solidarietà che sono fin qui mancati. Cogliamo questa opportunità per fare il fondo di perequazione ed i livelli essenziali di prestazioni che aiuteranno tante Regioni in Italia ad avere servizi migliori. Spero che nei prossimi giorni ci possa essere un ulteriore dialogo con i Governatori ma anche con i Governatori del Sud che devono sedersi al tavolo dell’Autonomia perché di autonomia si deve discutere con tutte le Regioni. Un Paese sovrano è un Paese unito. Se lo disgreghiamo perdiamo la sovranità e in questo momento qualche battuta sul Sud che ho sentito e ho visto sui giornali mi ricorda quelle battute discriminatorie che certi euro-burocrati hanno fatto contro l’Italia, battute che il Sud di questo Paese non merita assolutamente”.

L’innovazione è possibile ed auspicabile in un Paese sempre più green. Su questo bisogna insistere: “Bisogna fare molto di più – dice al riguardo Luigi Di Maio - La nostra Costituzione non fa esplicito riferimento alla tutela dell’ambiente, che deve però essere un valore comune, perché funzionale alla nostra sopravvivenza. Dobbiamo costituzionalizzare questo diritto, così che ogni cittadino possa rivendicarlo, non solo per sé ma anche come istanza superiore".

Fare politica oggi, governare un Paese oggi, è una sfida difficile che Di Maio analizza in tutti gli aspetti, sempre su sollecitazione dei masterclassers di Giffoni: “Dobbiamo considerare – dice il ministro – l’informazione come un bene comune. Oggi siamo bombardati da informazione, di ogni tipo e da ogni fonte. I social hanno dato in questo senso un’accelerazione fortissima. L’informazione la possiamo rafforzare noi, la potete rafforzare voi ragazzi se riuscirete a maturare la giusta capacità critica per selezionare le notizie, comprenderle ed individuare quelle false, quelle pericolose”.

Poi c’è il futuro del governo e quello del Movimento Cinque Stelle, di cui Luigi Di Maio è capo politico. Il ministro non si risparmia e spiega il senso del “mandato zero”  e di altri punti centrali del dibattito politico di queste ore: “Conosco bene come è nata la regola dei due mandati nel Movimento – ha detto - esiste per evitare che si accumulino soldi e potere. E allora puoi fare due mandati pieni e poi devi cedere il testimone, ma un consigliere comunale di opposizione non gestisce né potere e né si arricchisce. Bloccarlo al secondo mandato significa disperdere un patrimonio di esperienza e di conoscenza. E allora in questi casi la regola dei due mandati non vale, ma per tutto il resto la regola non viene toccata”.

E poi c’è il punto della dialettica con la Lega, forza alleata al Governo: “Noi e la Lega siamo diversi – illustra - discutiamo molto e non andiamo d’accordo su alcuni temi. Per questo esiste il contratto di governo. Il presidente Conte è figura di garanzia in questo senso. Sta cercando di portare avanti un Governo con due forze politiche molto diverse e che prima del giugno dell’anno scorso non avevano mai collaborato. Cerchiamo di portare a casa dei risultati. Quando mi renderò conto che non arriveranno più i risultati, allora capirò che non ne vale più la pena. Intanto continuiamo questa convivenza che, come tutte le convivenze, è fatta di alti e bassi. Tutto qui. A settembre dobbiamo portare a casa il taglio definitivo di 345 poltrone da parlamentari, una riforma storica: parlamentari che approvano un taglio di loro stessi. Si tratta di una riforma che spaventa molti e questi molti stanno provando a buttarci giù come governo”.

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