Il futuro dell'informazione sono i free-press. E chi meglio di Davide De Sario, direttore del free-press Leggo, può saperlo? “Leggo è una figata - dice - ed è il futuro assoluto dell’informazione! In questo momento particolare, sta vivendo una seconda primavera, perché c’è una crisi mondiale dei giornali cartacei a causa della tecnologia (la maggior parte della gente si informa online) e della crisi economica, molto sentita in Italia. Oggi comprare un giornale costa 1.50€, in un mese sono 45 €; ma con quei soldi ci si può fare – ad esempio - un abbonamento a Netflix insieme a quello ad un operatore telefonico e a una piscina comunale".
"Il giornale - sostiene De Sario - non sempre riesce a fare la differenza, quindi tanto vale prendere un giornale gratuito e quei soldi spenderli altrove. Invece Leggo – distribuito nelle stazioni della metropolitana - comunque vada alle 10 di mattina è esaurito”. Quando un anno fa De Sario è arrivato alla direzione del giornale, il web era al 23° posto, mentre oggi è passato all’8° posto. La cosa importante per arrivare a questi numeri è intercettare quegli umori, capire cosa vuole la gente e cercare di dargliela. E capire come funzionano alcuni strumenti, in particolare Facebook e Instagram: "Questi social - l'esempio di De Sario - sono come Piazza del Popolo a Roma: lì vedi chi ci sta, bisogna capire di cosa parla e che linguaggio usa".
In era digitale, infatti, bisogna rivedere completamente l’uso del linguaggio: “Quando ho iniziato – prosegue De Sario - si insegnava che il giornalista deve avere un linguaggio forbito, evitare le ripetizioni, ecc. Ma se vai su Google, gli spider tracciano le ripetizioni, quante volte è citata una parola; il successo di un pezzo è dato in larga misura da quanto sale di pagina su Google, dipende dalla facilità con cui le persone riescono a trovarlo, e Google è la prima fonte di ricerca”. Mattia Marzi – firma di Rockol – chiede quindi se abbia ancora senso scrivere di musica, “Sì! ma solo se siamo soggettivi, i fatti in sé, le notizie sono già alla portata di tutti sui social. Lo stesso vale per il calcio: il risultato ce l’ho già, chi ha fatto i rigori ecc. Ma c'è bisogno di qualcuno che spieghi quello che ho visto.”