Domenica, 21 Luglio 2019 20:45

Sensibilità artistica e fortuna: Jake la Furia svela il segreto di una hit

Con Don Joe ospite della Masterclass Music&Radio

Come si costruisce una hit, è questo il grande segreto che ognuno di noi vorrebbe carpire a Jake la Furia e Don Joe, durante la Masterclass Music&Radio. Ma arrivano ben presto i primi schiaffoni in faccia, perché senza nascondersi dietro un dito Jake dichiara subito che se è pur vero che il rap puro esiste senza radio, una vera hit deve essere e avere tutto: la strada, la gente che la sente per strada, i video belli, la radio. Altrimenti ti può venire un successo, una cosa ok ma non una hit. E quindi, come si fa, come nasce una hit? E anche lì un nuovo scossone: “C’è gente che è capace di mettersi al tavolo e scrivere una hit, loro hanno la verità magica. Noi no". Per Jake la Furia è questione di fortuna, anche se l'espressione che usa è ben più colorita. "Noi facciamo questo lavoro da tanti anni e ci affidiamo alla nostra sensibilità artistica. Ma può anche essere che sbagli e quello che produci sia un flop” è la risposta corale dei due.

Jake è quello che si sbilancia di più: ebbene sì, gli rode che ora tutti fanno reggaeton e hanno successo, da dj Snake a Loredana Bertè. Lui – Jake la Furia – è stato uno dei primi ad usare il latino e solo quest’anno quello latino è stato il genere con maggiore diffusione. “Io ho sempre ascoltato il reggaeton, tutti dicono che fa schifo e tutti lo ascoltano, come succedeva con Berlusconi. Ho visto un video di un vecchietto cubano che con un gessetto alla lavagna spiega in 30 secondi come si fa un successo reggaeton, e ha ragione. Sono pochi gli elementi”. E quindi? Se tutti lo ascoltano, piace a tutti, tutti lo possono fare, e? La risposta sembra facile, ma è la più complicata da mettere in pratica: quelli che spaccano non sono quelli che fanno bene quello che fanno tutti, sono quelli che fanno benino una cosa che non fa nessuno. Come Chadia Rodriguez: prima di lei la donna che fa la donna nel rap non era mai esistita; lei ha coperto un segmento che non esisteva prima, parlando di quello di cui parlano le donne tra loro, di stare con gli uomini.  Lei è così e proprio non voleva proporsi come altro, anche se non esisteva un precedente, ed è questo che ha fatto la sua fortuna.

Jake la Furia prosegue implacabile: “Io volevo distruggere quello che c’era prima di me in Italia nel rap perché non mi piaceva. Di italiani ascoltavo solo J-Ax e Sangue Misto. Perché in Italia il rap parlava solo di rap. Bisognava parlare di altro, il rap deve parlare alla gente che ne fruisce, non può parlare di se stesso. Sinché non sono esistiti i Club Dogo secondo me c’era in Italia un grande misunderstanding sul rap”. . Però no, niente illusioni: “Il ritorno dei Club Dogo è una cosa fantastica che esiste solo nella fantasia di chi lo dice. Noi non abbiamo mai sbagliato un album, eravamo incattiviti, avevamo fame; adesso non è più così, quindi non ha senso fare una reunion: perché rovinare quello che secondo me è stato perfetto? Non credo a questi ritorni nostalgici”.

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