Domenica, 21 Luglio 2019 19:38

Fulvio Risuleo si racconta ai Masterclassers: “Immaginate scenari possibili e concretizzateli”

Fulvio Risuleo, il padre de Il Caso Ziqqurat, si è raccontato ai masterclassers nell’appuntamento pomeridiano delle Masterclass Cult. Il giovane regista ventottenne, con il primato di allievo di regia più giovane del Centro Sperimentale di Cinecittà, dopo il successo di Cannes grazie ai corti Lievito madre e Varicella è approdato all’ideazione della prima web serie interattiva totalmente prodotta in Italia.

L’idea alla base de Il Caso Ziqqurat è tanto semplice quanto fuori dalle righe”, ha spiegato Risuleo. “Si tratta di un esperimento seriale, ma privo di linearità. Un giallo strutturato in otto puntate, la cui durata può variare dai tre ai quattro minuti, che possono essere viste anche senza un ordine preciso. A fare eccezione è solo la prima e l’ultima puntata”.

Un divertente gioco mentale, che prende piede a partire dalla misteriosa morte del marionettista del pupazzo protagonista di una trasmissione per bambini, raccontandone i passaggi salienti attraverso le varie fasi dell’indagine. “Era già da tempo che immagino un prodotto destinato alla rete, ma che non si piegasse alle solo logiche delle grandi piattaforme di intrattenimento. Partito da questo assunto, ho ritenuto utile ideare qualcosa che poteva avere senso solo in rete. E non facesse comunque avvertire l’assenza di un circuito più grande o del grande schermo”, ha proseguito Risuleo.

Alla base del successo della web serie la forza generata dal contrasto evidente tra il colorato universo dell’intrattenimento per bambini e un efferato caso di omicidio. “Mi ha sempre fatto sorridere la serie di notizie false che volevano Danilo Bertazzi, l’indimenticato Tonio Cartonio della Melavisione, come protagonista di svariati casi di cronaca nera. Anche da questo amore per la dietrologia che è sempre esistito nel grande pubblico, in quella maniacale ricerca del torbido nel mondo dello spettacolo e in special modo dell’intrattenimento per i bambini, che ho cercato di ideare una finzione che per alcuni versi potesse anche apparire un documentario”.

E a chi si domanda se il grande pubblico possa essere pronto per questo passo in avanti nel macro circuito dell’intrattenimento, Fulvio Risuleo ha ben chiaro cosa rispondere: “Bisogna diversificarsi, aprirsi alle possibilità infinite che l’intrattenimento e lo sconfinato universo di internet possono garantire. Bisogna solo immaginare scenari possibili e tentare di concretizzarli”, ha concluso il regista.