Venerdì, 19 Luglio 2019 13:12

Giffoni Film Festival e Conai: luci puntate su sostenibilità ambientale

Ripensare il rifiuto, trasformarlo in opportunità è l’obiettivo del Conai, il Consorzio nazionale imballaggi che raggruppa i sei gruppi di filiera specializzati su legno, carta, plastica, vetro e alluminio, uno degli ospiti di Masterclass Eco al Giffoni 2019.

L’obiettivo è superare il concetto di scarto, reimmettendolo in un circuito virtuoso: a spiegarlo, partendo da esempi semplici, è Fabio Costarella, Responsabile Conai, area progetti territoriali speciali. “Il Conai dal 1998 si occupa di garantire l’avvio a riciclo e recupero i rifiuti di imballaggio separati dai cittadini e raccolti in modo differenziato dai Comuni. È fortemente impegnata nel promuovere, in collaborazione con i Comuni, la raccolta differenziata dei rifiuti di  imballaggio, Coordina l’attività dei sei Consorzi di Filiera (Acciaio, Alluminio, Carta, Legno, Plastica e Vetro). Considerando la produzione media di ogni singolo cittadino che si attesa mediamente intorno ai 450 chili, gli imballaggi sono appena il 25%, mentre la parte considerevole è lo scarto alimentare (mediamente il 40%). Frazione difficilmente trattabile perché gli impianti al sud sono pochi e per essere avviato a corretto trattamento deve essere trasferito negli impianti al nord del paese.  - continua Costarella – continuano ad essercigrandi differenze tra nord, centro e sud. Al meridione i comuni non hanno ancora adottato un ciclo virtuoso nella gestione dei rifiuti e per molti anni si è vissuti in emergenze che hanno declassato l’immagine delle nostre regioni. I vari commissariamenti che si sono susseguiti nelle regioni del sud  non hanno prodotto grandi risultati. C’è un ciclo integrato da costruire e anche se con molta fatica si sta andando verso la giusta direzione ma servono gli impianti altrimenti per le regioni del sud i rifiuti saranno sempre un problema e non una risorsa. Purtroppo si continuano ad abbandonare rifiuti di ogni genere e in alcuni casi è diventata  un’abitudine trovare sul territorio televisioni, lavatrici e pezzi di auto abbandonati alle soglie di un bosco, o su una montagna.La politica del no è controproduttiva perché a volte si fa fatica a fare un’isola ecologica dove portare gli ingombranti o altre tipologie di rifiuti.  È necessaria una agenda politica che affronti queste tematiche con una priorità diversa, con economia circolare al centro delle proprie strategie socio, economiche e sociali, creando occupazione e alimentando un circuito finanziario".

A descrivere la situazione, le parole dei masterclassers: “Non si può salire sul Vesuvio, ci sono i rifiuti, non si può vedere più niente”, racconta Claudia di Ercolano con la voce segnata. Paolo da Pagani parla "di rifiuti per strada che impediscono di arrivare a scuola”. “La reazione emotiva su queste cose - commenta il conduttore della Masterclass Luca Pagliari - è fondamentale. Bisogna arrabbiarsi e reagire, come una spinta per cambiare le cose, sul proprio territorio, nella città, nei paesi". 

“Il Sud ha un forte ritardo soprattutto sul fronte impiantistico a valle della raccolta differenziata - continua Costarella - È necessario un cambio di passo e politiche diverse. Troppo cibo finisce nei nostri rifiuti (40 per cento circa) e gli impianti esistenti sono in grado di trattare solo una scarsa percentuale”. La necessità è  passare da un sistema vizioso ad uno virtuoso. "Il caso di Salerno, che divenne eccellenza negli anni dell’emergenza rifiuti è un’esperienza ripresa anche da comuni del nord del paese e non solo. Allora ottenemmo risultati straordinari realizzando un piano virtuoso con l’amministrazione. Per fortuna oggi sono molti i comuuni al Sud anche se mancano all’appello molti comuni capoluogo”.