Venerdì, 29 Luglio 2022 20:12

Al #Giffoni2022 50 studenti protagonisti per l'alternanza scuola-lavoro


Quest’anno il Giffoni Film Festival ha ospitato ben 50 liceali dedicati al progetto PCTO di alternanza scuola lavoro, provenienti dal Liceo Severi di Salerno e dal Liceo Cicerone di Sala Consilina e accompagnati rispettivamente dalle docenti Paola Cuoco e Michela Calicchio. I ragazzi sono stati divisi in due gruppi che per 3 giorni hanno seguito le attività del festival dedicate ai giurati, scrivendo dei report giornalieri, singoli o di gruppo. Sono tutti rimasti estremamente colpiti dall’atmosfera del festival, e dalle emozioni e riflessioni che i lungometraggi e cortometraggi hanno scatenato in loro. Lucia Coppola considera il Giffoni come una opportunità da augurare a tutti almeno una volta nella vita, “un luogo dove l’armonia si esprime alla massima potenza, dove l’albero dell’inclusione sboccia ovunque per permettere a tutti di coglierne i frutti, il Giffoni è un unico corpo con miliardi di cuori che battono all’unisono”. Lucia ha anche conosciuto una ex giurata del Giffoni che racconta così il festival: “Giffoni ruota tutto intorno ai giurati, grandi e piccoli, sono loro i protagonisti ed è giusto che sia così, le giovani menti hanno bisogno di essere spronate”. Giuseppe Marchione, un altro stagista, ringrazia il Giffoni per aver lasciato in lui una traccia che resterà a lungo dentro di sé, in quanto è riuscito a condividere con i protagonisti dei lungometraggi le stesse emozioni, l’entusiasmo di capire e a volte il desiderio di evadere, scappare via.

I ragazzi hanno ben riportato le considerazioni dei registi, le domande espresse dai giurati, i dibattiti e le interviste interessanti a cui hanno potuto assistere in questi brevi 3 giorni di esperienza. Sono sempre riusciti a cogliere il tema del festival “Invisibili” nelle attività svolte, evidenziando come i personaggi protagonisti delle pellicole abbracciassero tematiche connesse all’invisibilità. Hanno riportato alcuni degli interventi degli ospiti, come ad esempio quello di Micaela Ramazzotti, trascritto da Giuseppe Marchione: “L’invisibilità è come se un demone entrasse nella nostra testa, manipolandoci. Essa è una mina che viene dal profondo di noi, basta prevedere e prevenire". Per non sentirci invisibili dobbiamo convivere anche con il dolore che è parte delle nostre vite“. Francesco Rinaldi ci riporta il pensiero sull’invisibilità di Alberto Boubakar Malanchino: “Più cresci e ti fai un’identità e più riesci a reagire a queste situazioni e riconoscere i tuoi demoni interiori. Mi sono sentito invisibile sul luogo di lavoro e nella vita, a causa del colore della mia pelle mi sono sentito anche indesiderato. Chiedere aiuto non è una cosa sbagliata e spesso ti aiuta a farti uscire da situazioni spiacevoli.” Il Giffoni Film Festival prevede anche attività dedicate ai genitori ed esterni, come ad esempio la sezione Gex Doc, sezione dedicata ai documentari. Il documentario che più ha colpito i nostri stagisti è stato “Rosy”, il quale è riuscito a innescare un dibattito incredibilmente emozionante. “Questo documentario ci ha fatto rendere conto che esistono persone “invisibili” agli occhi della società che giacciono sotto le nostre lamentele inutili, persone che hanno problemi che noi non possiamo capire. Abbiamo avuto in sala la testimonianza di una donna che è moglie, madre e una grande forza della natura, il suo nome è Tonia, ha 48 anni: è affetta da una malattia che ha preferito non dire che le porta stanchezza, sente la sofferenza e si dà forza sia con il supporto psicologico sia da sola, per lei il viaggio è una liberazione, è un regalo che  facciamo al nostro io.” (Lucia Coppola) I ragazzi hanno inoltre intervistato diversi giurati, chiedendo loro di descrivere il Giffoni con un’unica parola. Ciò che è risultato interessante, è stato realizzare che ognuno di loro vive il festival con una prospettiva diversa, scegliendo tante parole differenti tra loro. La sfida dei ragazzi sarà quella di creare una canzone basandosi su queste interviste.

Nel report finale di tutti i ragazzi non sono mancati ringraziamenti ed elogi per ciò che il Festival regala e crea, il concetto che è più ricorrente nelle descrizioni di tutti è quello della famiglia: “Giffoni non è solo un festival che trasmette film eccezionali ma è una CASA una FAMIGLIA “ (Francesca Caiafa) “La cosa che però più mi ha colpito è la sensazione di famiglia che si percepisce molto facilmente, una grandissima famiglia di 5000 componenti che hanno una cosa in comune: la passione per il cinema.” (Gianluca Apicella) In conclusione, l’esperienza di alternanza scuola lavoro è solo un assaggio di cosa il Giffoni può rappresentare per un giurato, ma è un’ottima opportunità per le scuole di promuovere una esperienza sul campo ricca di creatività e scambi interpersonali. In questo modo il festival riesce a diffondere i propri valori ancora oltre le persone che ne fanno parte.

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