Paolo Ruffini
Paolo Ruffini nasce a Livorno nel novembre del 1978. Sin da ragazzo è interessato al mondo dello spettacolo, compare in varie pubblicità e nel 1997 è un compagno di scuola del protagonista in OVOSODO di Paolo Virzì. Prima di incontrare di nuovo il cinema, incrocerà un successo di pubblico in tv, con la sua militanza a MTV dal 2002 al 2005, poi con una lunga collaborazione con Marco Giusti, specialmente per il programma STRACULT, non a caso dedicato al cinema. Sul grande schermo ricompare dal 2005, partecipando a cinepanettoni / "cinecocomeri" come NATALE A MIAMI, NATALE A NEW YORK, NATALE A RIO, UN'ESTATE AI CARAIBI. Torna a lavorare con Virzì come uno dei figli di Stefania Sandrelli in LA PRIMA COSA BELLA (2010), ma è anche nel cast corale di MASCHI CONTRO FEMMINE e FEMMINE CONTRO MASCHI di Fausto Brizzi. Insieme a Paola Cortellesi e Luca Argentero si oppone ai raccomandati in C'È CHI DICE NO (2011) di Giambattista Avellino.
Nel 2013 il suo debutto alla regia, con la commedia FUGA DI CERVELLI, da lui anche interpretata, alla quale fa seguito l'anno successivo TUTTO MOLTO BELLO, uscito qualche mese dopo la sua conduzione dei David di Donatello e tre anni di Colorado Cafè su Italia 1. Riprende in seguito le sue partecipazioni ai film di Natale di De Laurentiis, con NATALE COL BOSS (2015) e NATALE A LONDRA – DIO SALVI LA REGINA (2016). In I BABYSITTER, si riunisce ancora una volta con un suo vecchio "compagno di merende" di MTV, Francesco Mandelli.
Dal 2003 lavora anche in teatro dove recentemente ha proposto un one man show, il Paolo Ruffini Show.
Dichiarazione del regista
“RAGAZZACCIO nasce durante il Covid-19, ma non parla del virus. Parla di qualcosa che succede parallelamente all’insinuarsi e l'esplodere della pandemia. Parla di come un bullo, e più in generale i ragazzi delle scuole superiori, abbiano vissuto questa sorta di reclusione forzata, e della portata enorme che tutto questo ha avuto su di loro. È un film dedicato a tutti quelli che almeno una volta si sono sentiti dire “È intelligente ma non si applica“. Perché io ne conosco tante di persone che si applicano ma non sono poi così intelligenti, e mi riferisco all’intelligenza emotiva, a quella che io riconosco come sensibilità. È un film dedicato anche a tutti quelli che a scuola si sentivano ripetere: “Ti butto fuori”. Perché i veri danni si fanno quando si è fuori, non dentro. Lo dedico a loro, perché io stesso ero uno di loro. È un film che sento addosso, in cui credo fortemente, e che considero urgente. Un film che ha voglia di sorridere con speranza, con l’augurio di sentirsi davvero migliori e di farcela.”