GABRIEL

Category: Edizione 2015

Sinossi
Gabriel, un giovane fragile e tormentato, prossimo al crollo psicologico, immerso nella lotta per tenersi in piedi dopo il suicidio di suo padre, si è convinto che il ricongiungimento con la ragazza che è stata il suo primo amore potrà regalargli la stabilità e la felicità alle quali spasmodicamente anela. Ponendosi contro l’assennato parere della sua famiglia, Gabriel si prefigge l’obiettivo di trovare questa ragazza, ma nel momento in cui impedimenti e ostacoli cominciano a osteggiare la sua ricerca, la sua presa sulla realtà si indebolisce e il suo comportamento diventa sempre più irregolare e disturbato. Alla fine, Gabriel metterà tutto a repentaglio in un vortice di ossessione e disperazione che lo spingerà in luoghi inattesi e sconosciuti e che sottoporrà a dura prova coloro che gli sono più vicini.

Titolo Originale GABRIEL
Categoria In concorso
Sezione Generator +18
Tipologia Lungometraggio
Anno di Produzione 2014
Durata 90'
Nazionalità USA
Regia di Lou Howe
Sceneggiatura Lou Howe
Fotografia Wyatt Garfield
Montaggio Jane Rizzo
Scenografia Chris Trujillo
Costumi Sarah Mae Burton
Suono Kent Sparling
Musiche Patrick Higgins
Interpreti principali Rory Culkin (Gabriel)
David Call (Matthew)
Deirdre O’Connell (Meredith)
Emily Meade (Alice)
Lynn Cohen (Nonny)
Louisa Krause (Sarah)
Prodotto da Ben Howe, Luca Borghese
orario ingresso

Lou Howe OKLou Howe
Nato nel 1982 a New York. Nel 2005 si è laureato all’Università di Harvard presso il Dipartimento di studi visivi e ambientali, e nel 2010 si è diplomato in Regia presso il Conservatorio dell’American Film Institute (AFI) di Los Angeles con il cortometraggio di fine corso MY FIRST CLAIRE. GABRIEL è il suo primo lungometraggio da regista, ed è stato presentato al Tribeca Film Festival 2014.

Dichiarazioni del regista
“In fondo, GABRIEL è un racconto di formazione. Il personaggio del titolo ha guardato da lontano i suoi amici e il fratello maggiore entrare nell’età adulta, e vorrebbe unirsi a loro. Proprio come fa ognuno di noi quando immagina il proprio futuro, Gabriel ha speranze e sogni, e fa progetti per realizzarli. Ma, a differenza del classico arco narrativo che consiste nel superare degli ostacoli e nell’imparare una lezione, l’idea di ‘crescita’ coltivata da Gabe è fondamentalmente irrealistica, e così la sua percezione distorta del mondo dà vita a un racconto molto diverso.

“La prospettiva instabile di Gabe si presta in modo naturale a una storia guidata dalla suspense. Mentre lo seguiamo nel suo viaggio, il pubblico non è mai sicuro di ciò che Gabe sarebbe capace di fare, per non parlare di quel che pensiamo di lui. Se in un primo momento Gabe potrebbe sembrare affascinante o eccentrico, lentamente il suo comportamento diventa inquietante, persino spaventoso. La sua imprevedibilità e il costante, potenziale pericolo forniscono la tensione che porta avanti il film. Ma quando arriviamo a conoscere veramente il personaggio e a capire i suoi obiettivi semplici e universali – l’amore, la stabilità, una vita di cui essere orgoglioso – allora la nostra paura viene sostituita dalla comprensione e dalla compassione.

“L’idea all’origine del film GABRIEL mi è venuta osservando la lotta di un mio caro amico d’infanzia con la malattia mentale, e l’intento originario del film era quello di provare a capire la sua esperienza del mondo. Molti film hanno trattato in maniera superficiale questo tema, e spesso usano la lente deformante della malattia mentale per spaventare o per respingere lo spettatore, oppure tentano di proporre una dichiarazione polemica sulla questione sociale. Questi approcci non mi hanno mai interessato. Il mio obiettivo era invece quello di portare sullo schermo la storia di un particolare personaggio nel modo più autentico possibile, e di offrire in questo modo al pubblico il tipo di legame empatico che solo un film è in grado di creare.

“La speranza è che, attraverso la lente del viaggio di questo personaggio, lo spettatore possa cominciare a vedere se stesso sullo schermo; che l’idea dell’età adulta nutrita da Gabe possa essere rifratta attraverso il prisma della malattia mentale, e il film possa essere guidato dal motore della suspense; ma, in sostanza, GABRIEL è la storia universale di un giovane uomo che cerca di crescere”.

produzione
AgX

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