In questi giorni si sta ultimando un lavoro impegnativo: un volume che racchiuderà i 70 anni di storia di Claudio Gubitosi, legata indissolubilmente a quella dell’idea Giffoni. Due percorsi capaci di fondersi totalmente e che, a partire dal 20 novembre, saranno raccontati all’interno di un’articolata pubblicazione.

Vogliamo condividere una piccola anticipazione, ecco l’introduzione:

AVVISO AI VIAGGIATORI

Le storie più belle sono quelle che vengono raccontate mentre sono ancora in pieno svolgimento. Raccontare un avvenimento che si è già concluso significa descrivere un reperto del passato. Raccontare una vicenda mentre ancora è in corso significa descrivere una realtà dinamica, una creatura che prende vita nell’istante stesso in cui la nomini. Quando raccontiamo ciò che sta accadendo, le parole creano mondi. 

Questo volume nasce proprio per raccontare una storia nel pieno del suo svolgimento, creando insieme, chi scrive e chi legge, nuovi mondi. 

Settant’anni non sono una tappa - non sono un ciclista che vuole o che deve vincere una corsa - né mi impongono l’obbligo di rendicontare quello ho fatto.

Sono un’occasione per aprire cassetti rimasti a lungo chiusi, condividere ricordi, rivivere luoghi, volti e parole che non appartengono al passato. Fanno parte del nostro presente, anzi del nostro futuro: solo conoscendo chi siamo e cosa abbiamo fatto, possiamo comprendere quello che stiamo facendo oggi e quello che dovremo fare domani. 

Luoghi, volti e parole: quella che troverete è una storia individuale ma anche un racconto collettivo in cui c’è spazio per la famiglia, gli amici, il territorio, i talenti e i tanti collaboratori di Giffoni. Comprendere i legami con tutti e con ciascuno di loro è davvero fondamentale per cogliere appieno il senso di questi settant’anni. 

Perché questo racconto? Per contribuire ad una felicità diffusa, trasversale, capace di raggiungere ogni lettore. Vorrei che chiunque leggesse queste pagine potesse, anche solo per un momento, sentirsi partecipe della felicità, delle emozioni fortissime e vivide immortalate nelle foto che selezionate per questo volume. 

Ovviamente non c’è tutto: ho fatto del mio meglio ma sicuramente in queste pagine mancheranno sicuramente foto, personaggi e storie. Da parte mia, non c’è nessuna volontà di cancellare avvenimenti del passato, incontri o eventi che sfortunatamente non sono riuscito a inserire in questo volume. Anzi, sarebbe davvero bello se ogni lettore potesse integrare questo racconto con il suo punto di vista, aggiungere un ricordo, inserire un aneddoto, intrecciare le sue parole, le sue immagini e le sue emozioni in una sorta di comunione generale. Questa versione digitale potrà così arricchirsi di tanti contributi nuovi e originali, tessere diverse che comporranno un mosaico ancora più ricco, più articolato e più bello. 

É in fondo questo il vero obiettivo del percorso che troverete nelle pagine a seguire: partecipare al senso della vita di una “persona normale” che ha fatto della sua “normalità” una straordinaria “a-normalità”, una forza propulsiva capace di tradurre in azioni, eventi e incontri le onde creative della mente.

Pur sapendo che la data del 20 ottobre 2021 si avvicinava, non mi sono preparato per questo avvenimento con largo anticipo. Questo volume l’ho immaginato e organizzato all’ultimo momento raccogliendo foto, immagini, video e articoli di giornale. Questa genesi improvvisa è forse dovuta al fatto che sono sempre stato piuttosto avaro nel documentare ciò che riguarda me stesso.  

Quel poco, pochissimo, che documenta la mia infanzia l’ho recuperato da un vecchio album di fotografie familiari. Mettendo insieme le cose, ho riscoperto la mia vena poetica, anzi la poesia che ha avuto un grande peso sulla mia formazione creativa, artistica e visionaria tra le fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘70. 

Ho voluto inserire anche due film che ho realizzato personalmente tra il 1969 e il 1970, entrambi con titoli molto emblematici: “L’età dei sogni” e “La vita di un povero diavolo”. Questi documenti sono testimonianze della mia formazione, di un Claudio Gubitosi poeta e videomaker a diciotto anni. 

Con il passare del tempo, la partecipazione a master universitari, workshop e convegni è stata notevole e negli ultimi vent’anni ha avuto una vera e propria accelerazione: anche di questi eventi, troverete qui soltanto una minima parte. Anche la storia del Festival è presente, seppur parzialmente, attraverso le mie foto con i talenti del cinema, i ragazzi delle giurie e i tanti protagonisti della politica, della storia, dell’arte e dello spettacolo che sono venuti a Giffoni in oltre cinquant’anni. 

C’è poi il mio paese, Giffoni Valle Piana, al quale fin da bambino mi lega un senso di appartenenza fortissimo, un sentimento profondo e indissolubile. In tutta sincerità, mi sento di poter affermare che queste due componenti - Giffoni Valle Piana e il Festival - non possono essere separate essendo esse un solo cuore e una sola anima. 

Questo volume non è una biografia, non è album, non è una raccolta editoriale: è un viaggio nella mia storia personale e anche intima, un percorso attraverso i mondi che ho attraversato, gli incontri che ho fatto, i rapporti che ha intrecciato, l’amore che ho ricevuto e che spero di aver donato.

Concludendo voglio dirvi, senza troppo enfasi, che non ho provato e non provo emozioni. Ciò che è accaduto è storia e come tale ho voluto documentarla con attenzione, onesto e leale come sono. Ma, raccogliendo questi materiali e ripercorrendo questo viaggio, non ho avuto il bisogno e la forza di emozionarmi. 

Voglio aggiungere però, almeno, che sono soddisfatto perché oltre al piacere di raccontare ho trovato anche un profondo rispetto e un senso di gratitudine nei confronti della mia famiglia, del mio paese Giffoni Vallepiana, del mio team e di quanti - viaggiando, navigando e volando in ogni angolo del Mondo - hanno contribuito a realizzare le miei intuizioni che ora, possiamo dire, sono la prima parte di questa storia.

186 immagini di un lungo viaggio