GUY NATTIV Guy è un famoso sceneggiatore/regista nativo di Tel Aviv, Israele. Per più di dieci anni ha girato spot pubblicitari in tutto il mondo per Coca-Cola, Diet Coke, Nestlé, Skoda, Mercedes e tanti altri marchi. Il suo primo film, "Strangers", ha debuttato al Sundance e al Tribeca Film Festival nel 2008, tratto dal suo omonimo cortometraggio (girato insieme a Erez Tadmor) vincitore del Sundance due anni prima, oltre a essere stato selezionato per gli Oscar e aver vinto oltre 20 festival in tutto il mondo. Il suo secondo lungometraggio, "The Flood" ("Mabul"), proiettato al Giffoni Film Festival, nel 2011, ha vinto il primo premio al Festival di Berlino nel 2011, due premi al Thessaloniki Film Festival, Miglior Film all'Haifa Film Festival ed è stato nominato per 6 Israeli Academy Awards. Il suo terzo lavoro, "Magic Men" (girato insieme a Erez Tadmor), è stato girato in Grecia e ha debuttato al Palm Springs Film Festival nel 2014. Ha vinto il premio come “Miglior Attore” agli Israeli Academy Awards e il Premio del Pubblico al MAUI Film Festival. Nel 2019 Guy ha vinto l’Oscar per il miglior cortometraggio con "Skin", selezionato quest’anno a Giffoni nella sezione Parental Experience.
Dichiarazioni del regista "Viviamo in una strana epoca. La gente ha perso la speranza. “Pace” e “Amore” sono parole completamente vuote. La violenza e l’odio ci circondano 24 ore su 24. Quando, nel 2012, ho letto la storia di Bryon, l’America era diversa, ma erano già visibili segnali preoccupanti. E ho avvertito l’importanza vitale di raccontare la storia rara di un uomo distrutto che si sottopone a un cambiamento fisico e mentale che sembrava impossibile. Alcuni meritano una seconda occasione, è possibile trovare una via d’uscita. E io sfido il pubblico a trovare la forza di perdonare, di tendere la mano, proprio come ha fatto Daryle Lemont Jenkins quando è diventato amico di Bryon e lo ha salvato. […] Il film racconta il percorso di un uomo molto complesso ed io ho scelto di non indorare la pillola o semplificare il suo viaggio, perché in esso non c'è nulla di semplice".
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