Inizia a sognare con noi: la prima immagine dedicata a #Giffoni50 è firmata dall'artista Gennaro Vallifuoco

Un mondo vivo che unisce tradizione e modernità si mostra agli occhi di chi osserva le opere di Gennaro Vallifuoco, artista irpino da sempre vicino al Festival. È dal suo tratto, capace di dare spazio e respiro agli infiniti volti a cui dà luce, che prende forma la prima immagine dedicata a #Giffoni50

“Per celebrare questo splendido anniversario, 50 anni di un’idea aperta e in continuo cambiamento, ho voluto tracciare come prima cosa il cielo - spiega - trasformando quello che era il rendering della Multimedia Valley in costellazioni, punto di riferimento dell’umanità da sempre”. 

Una notte stellata fa, quindi, da sfondo a una scena abitata da elementi simbolici e personaggi alla ricerca di nuovi orizzonti e limiti da travalicare. 

“L’idea del viaggio continuo e della speranza per il futuro sono raffigurati dalla mongolfiera in alto a sinistra - continua l’artista - nelle vicinanze una scaletta, simile a quella degli allestitori di luminarie nelle feste popolari, cita nei colori quella dipinta da Picasso sul sipario per il balletto ‘Parade’. Il significato è da ritrovare nella spinta verso il mondo dei sogni, in quel anelito che fa oltrepassare ogni limite. In primo piano si staglia la figura di un saltimbanco creato ispirandomi alla figura di Bip, il celebre mimo interpretato da Marcel Marceau, padrone del vuoto e del silenzio che rendeva visibile l’invisibile con il movimento del corpo. In questa mia interpretazione il personaggio si protende verso un sole con il numero 50, punto di arrivo di un percorso e segno dello scorrere del tempo e dell’energia creativa della vita”. 

Un’immagine evocativa quella realizzata da Vallifuoco, ora affissa all’ingresso della Cittadella del Cinema di Giffoni Valle Piana che, traendo spunto dalle fonti popolari attraversa mondi remoti. 

“La scena si completa con un fanciullo in bilico su una sediolina rossa - aggiunge - un mio indiretto omaggio a Van Gogh, vuole infatti richiamare il ‘Pensatore’ evocando il suo riflettere sul passato e immaginare il futuro. A fare da palcoscenico un prato fiorito, segno di speranza e fertilità, su cui scorre una lingua di fiume che ricorda il passare del tempo”. 

Un tempo che a Giffoni quasi si ferma, rallenta e diventa spazio infinito delle nuove generazioni: “L’opera vuole restituire un senso di fluttuazione: un mondo metafisico, surreale, sospeso in uno spazio non definito in cui riconoscersi e camminare uniti in un viaggio in continuo divenire”.

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