Sabato, 31 Luglio 2021 19:32

Spollon ai ragazzi: "Non etichettate le emozioni. Belle o brutte, vi serviranno tutte"

Abbiamo grandi aspettative su di voi, ragazzi”: stringendo tra le mani il Giffoni AwardPierpaolo Spollon ha esortato i juror di #Giffoni50Plus a non mollare: “Lo so bene io che ho fatto dieci anni di carriera prima di essere qui oggi”. E davanti al cartello “Nei nostri cuori ci sei tu” l’attore ha sfoggiato un sorriso gigante. Il 32enne padovano, attualmente sul set di Doc 2 con Luca Argentero, ha esordito in Sala Truffaut con grande emozione: “Ora sì che ho capito cosa mi dicevano i miei colleghi quando mi parlavano di “energia di Giffoni”. Con tutto questo calore sono a posto per una settimana e, davanti a tutti voi così appassionati, quello in ansia da prestazione sono io”.

Il progetto, dice, che gli ha dato maggiori soddisfazioni è stato il set internazionale di Leonardo dove interpreta Michelangelo: “A questo lavoro tengo molto anche se doppiarmi è stato uno scoglio che non ho superato perché è un lavoro diverso rispetto alla recitazione. È il primo tassello di un mio desiderio di fare personaggi diversi. È uno degli italiani più famosi al mondo e, anche se la parte era piccola, ci ho messo un mese a prepararmi, durante il quale ho letto tutto di lui che mi ha permesso di tirare fuori un lato rock, con dettagli che ignoravo, come il fatto che il suo naso è storto perché rotto da un collega d’accademia a causa della sua arroganza”.

Ad una giurata che gli ha chiesto come affronta le delusioni ha consigliato: “Quando lavori con le emozioni rompersi è un attimo e, anche se la cultura del fallimento è poco italiana, in tanti altri paesi è importante per crescere. Prima avevo rimpianti, ma tutte le volte in cui pensavo di non essermi impegnato abbastanza ho rimediato facendo in modo che questa situazione non si ripetesse e anche se ho preso cantonate non ho mai mollato”.

Il segreto dell’essere artista? “Gli ingredienti – conclude – sono tre: le doti innate, l’impegno e il lato energetico. Qualcuno parla di carisma, ma vanno di pari passo. L’importante è non etichettare mai le emozioni: belle e brutte, servono tutte”.

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