Sabato, 31 Luglio 2021 19:05

Jorit: "Onorato di essere a Giffoni, un'eccellenza che ispira"

Questa volta la sua tela è la Sala Blu della Cittadella del Cinema. Qualche centinaio di metri quadrati, più o meno, tra palco e realtà. Eppure bastano poche pennellate di colore in punta di voce, a Jorit, artista urbano partenopeo, trentuno anni di puro talento riconosciuto oltre i confini italiani, per dipingere direttamente sui volti dei ragazzi della sezione Impact! il ritratto di una esistenza piena. Potente di una potenza che ha origine in sé, nella volontà di espressione libera nel mondo e per il mondo. "E' la mia prima volta al Festival. Sono felice e onorato di essere qui. Giffoni è un luogo dell'eccellenza. Un posto che ispira".

Padre italiano, madre olandese e quella voglia di occuparsi delle cose del mondo che gli batte dentro, nel cuore dell'infanzia, a Quarto, periferia di Napoli e sua città natale. "Tutte le periferie del mondo sono abbandonate. Dalla condizione di disagio e dalle situazioni di marginalità -osserva- nascono le cose più belle. Chi viene dalla periferia ha una marcia in più. Ho la fortuna, per lavoro, di viaggiare un po' ovunque. Ma la cosa più bella resta tornare a casa. Sapere, di avere una casa. E tornarci per condividere la tua vita". "Detto questo -prosegue Jorit- dobbiamo essere infinitamente grati a Banksy. Ha aperto una strada per gli artisti e ha dato una possibilità a molte persone di vivere di questo lavoro. Grazie a lui il mondo ha iniziato a rendersi conto che anche la street art può essere un mezzo per dire qualcosa. Il messaggio, positivo, chiuso all'interno di una ristretta cerchia di appassionati, ha minore capacità di incidere. Se vuoi cambiare il mondo, e io voglio farlo, devi arrivare al maggior numero possibile di persone".

Le ragioni ideali armano i suoi polpastrelli. Fin dal principio: "Ho cominciato a dipingere per comunicare -racconta lo street artist-. Il messaggio è tutto. Senza messaggio l'arte non ha forza. Ci sono tanti bei disegni che da soli non bastano. Volevo dire delle cose e ho trovato la forma per esprimerle". La narrazione artistica di Jorit ha il volto dell'uomo e parla la sua lingua: "I volti comunicano messaggi precisi e lo fanno in maniera diretta -spiega-. Vado sempre alla ricerca, con il linguaggio dei ritratti, delle donne e degli uomini. Degli esseri umani. Ogni volto ha dietro e dentro di sé una storia unica". Il talento appartiene al suo codice genetico e ne fa risplendere l'opera artistica. Ispirazione a mille ma zero improvvisazione: "Lo studio -precisa- occupa il novanta per cento del mio tempo. Studiare significa dipingere. Dipingo anche dieci ore al giorno, tutti i giorni. Non c’è un momento di riflessione o pausa. Se devi fare un percorso ci devi perdere la tua vita dentro. Sono maniacale nel lavoro. Per me l'opera deve essere perfetta. Non mi interessa fare l'artista concettuale. La potenza del messaggio si esprime nella perfezione dell'opera".

Jorit ha frequentato l’Accademia Di Belle Arti di Napoli. Laurea da 110 con lode e piena consapevolezza delle tecniche dell’acrilico e dell’olio. Poi tanta esperienza sul campo, chilometri di strada e fiumi di colori. Senza mai risparmiarsi. Senza mai dare accoglienza a quella noia che da ragazzino aveva bussato alla sua porta. "Bisogna impegnarsi. Fare sempre ciò che si ama. Farlo è già la realizzazione di un sogno - conclude l'artista partenopeo- Lo dico ai ragazzi: non perdete tempo ad annoiarvi. È il più grande rammarico che potreste avere nella vostra vita. Il mondo si può trasformare. Tocca a voi. Fate, sognate".