Venerdì, 30 Luglio 2021 11:36

Colapesce Dimartino ai giffoner: "Divertitevi e vaccinatevi, leggerezza non è superficialità”

La leggerezza è fondamentale, da non confondere con la superficialità. Può portare a una vita migliore, seppur non rinunciando alla profondità delle cose”. La musica di Colapesce Dimartino rapisce, in un incontro più viscerale con i giffoner, protagonisti del Giffoni Music Concept, dopo la masterclass pomeridiana. La “musica leggerissima” con cui hanno travolto il palco dell’Ariston al Festival di Sanremo, ha una lettura diversa, più intima quasi, introspettiva. Solo le voci, che si innalzano in coro a cappella tra i giffoner che l’accompagnano con la clap delle mani e fischi quasi sussurrati. “Metti un po’ di musica leggera perché ho voglia di niente”, in quel “silenzio assordante, per non cadere dentro al buco nero, che sta ad un passo da noi”: versi che riecheggiano in sala Sordi, in un risvolto quasi più psicologico ed empatico, uno stato vitale in cui riconoscersi, differente dal mood più pop, in un racconto intimista, in quelle “parole senza mistero, allegre ma non troppo”.

L’ispirazione non nasce all’improvviso, ma nasce dal passato, e prosegue con il lavoro – sottolineano Lorenzo Urciullo Colapesce e Antonio Di Martino - Lavoriamo, collaboriamo con figure come Giorgio Moroder e Ornella Vanoni, abbiamo fatto cover di Battiato e Marianne Faithfull. Il successo è effimero, poco denso di significato. Noi lavoriamo in coppia, partiamo dalla fiducia, con uno scambio continuo, per mantenersi giovani e avere altri occhi”. Due percorsi artistici differenti che si sono fusi nel 2020, in un connubio creativo vincente. Fondamentale per la loro scrittura anche il cinema: “Ci ha regalato sempre tante immagini che abbiamo messo in parole. Amiamo tantissimo molto colonne sonore e da lì abbiamo ‘rubato’ tra virgolette delle suggestioni”.

Nessuna percezione “della bomba” innescata con il brano Musica Leggerissima, diventata un vero tormentone: “Mai avuta questa sensazione, la definiamo un incidente di percorso – scherzano - perchè non ci aspettavamo questo riscontro così trasversale che prende più generazioni, ad oggi al suo quarto platino, ancora trasmessa nelle radio”. Di recente anche il remix con Giorgio Moroder: “Non può non inorgoglirci. È uno di quello che ha tracciato una strada nell’elettronica, questo disco è qualcosa di importante per noi stessi principalmente, perchè sentire una canzone rimaneggiata da Moroder e da altri che gli hanno dato un’altra vita per noi è di sicuro un onore”.

E, infine, prima di lasciare il palco di #Giffoni50Plus, l’invito ai ragazzi: “Buona estate, vaccinatevi e divertitevi”. A fare da preview a Colapesce Dimartino, un altro giovanissimo talento emergente, Folcast, anche lui protagonista della sezione Giovani Proposte di Sanremo 2021. Il suo ultimo singolo vede un featuring importante con Roy Paci: “Collaborare con Roy è un onore pazzesco. Un artista immenso, integro, super coerente quando si espone nelle sue battaglie. Ha fatto questo regalo enorme a me. Roy ha creduto nella canzone, ci siamo conosciuti a Sanremo. Il prima possibile devo andare in Sicilia”, racconta Folcast che da Giffoni si sposterà all’Auditorium Parco della Musica in apertura al concerto di Max Gazzè.

La sua ritmica in levare con influenze spostate a sudamerica, tra ritmi leggermente ska e world music, o riff in controtempo di brani come “Senti che musica”. “La spensieratezza vince sull’amore”, scherza con la platea quando chiede quali canzoni preferiscano, se quelle più sentimentali o quelle che provocano una sensazione di leggerezza. “Siete bellissimi, dice ai giffoner, mentre carica la platea con la sua energia e i suoi colori. E da settembre pronto a partire in tour con la sua band nei club e nei teatri. In sala, però, non passa inosservato un piccolo generator +6 con la sua mamma, super fan di Colapesce e Dimartino: ed è proprio lui, a chiudere a sorpresa il music talk, chiamato sul palco da Nicolò De Divitiis, che chiude in bellezza con un balletto dedicato a Musica leggerissima, sostenuto dalle mani e dal coro di tutti i giffoner.

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