Sabato, 24 Luglio 2021 18:10

Sonia Hadan a IMPACT!: "Con Exam voglio denunciare i soprusi"

Sonia Hadad ha gli occhi neri e profondi, il fascino regale delle donne musulmane e una tale intensità di contenuti che nella Sala Blu della Multimedia Valley il tempo sembra restare sospeso nell'attesa della sue parole. La scrittrice e regista iraniana ha incontrato i giffoner della IMPACT!, collegata a distanza via web, subito dopo la proiezione del corto Exam da lei firmato. L'opera racconta la storia di un'adolescente coinvolta nella consegna di un pacchetto di cocaina ad un cliente che rimane incastrata in una strana serie di eventi.

Ma, più complessivamente, affronta la delicata questione della condizione femminile in Medio Oriente. "Questa storia -ha esordito la regista iraniana- attinge da una mia esperienza personale ma anche da una storia vera di cui sono venuta a conoscenza. Ho fatto dialogare le due storie nella sceneggiatura per comunicare i soprusi, che ancora oggi esistono e che ho purtroppo conosciuto nella mia vita, della società patriarcale". Sonia Hadad è nata nel 1989 a Teheran e ha studiato nel suo paese matematica e fisica prima di trasferirsi a Boston per approfondire l'arte e il cinema. Nella pellicola Exam utilizza un taglio autoriale volutamente ansiogeno costruendo le scene con tecniche di ripresa con "camera a mano" e sostituendo la musica con un sound design prettamente ambientale. "Nel film ho voluto raccontare uno spaccato di vita reale e per certi versi paradigmatico di un una certa condizione esistenziale delle donne -ha spiegato-. In Iran, ad esempio, è ancora obbligatorio coprirsi i capelli con lo Hijab al di là della religione professata. Naturalmente per me dovrebbe essere una scelta libera. Ma la legge lo impone e questo provoca una spaccatura tra come si vive il credo religioso all'interno e fuori dalla propria casa".

"Oggi -ha proseguito- esiste fortunatamente sull'argomento una consapevolezza differente. ll dialogo intergenerazionale tra donne è costruttivo e ruoto attorno a un confronto aperto, sano e prezioso. La comunità femminile iraniana che opera nel mondo del cinema è molto presente e si fa sentire in modo particolare su questi temi". Il corto Exam è stato portato in Italia dal festival Sguardi Altrove. "Il vero grido di felicità -ha detto la direttrice Patrizia Rapazzo ai giffoner della IMPACT!- è soprattutto il mio: sono felice di essere qui con voi. Il Festival Sguardi Altrove è dedicato ai giovani, alle generazioni del presente e non solo del futuro. Si svolge a Milano, è una rassegna storica. Nasce per dare voce e promuovere la regia al femminile. Parliamo di diritti e vogliamo continuare a farlo perché non bisogna mai abbassare la guardia".