Sabato, 20 Luglio 2019 19:35

Vita, morte e rinascita di Antonio Esposito Ferraioli nel corto “Tonino”

Con un film si racconta una storia. Si trasmette un’emozione, un pensiero. Si fa vivere chi non c’è più. Succede per la vicenda di Antonio Esposito Ferraioli, sindacalista della Cgil ucciso dalla camorra il 30 agosto del 1978 a Pagani, narrata dal cortometraggio “Tonino”, con la regia di Gaetano Del Mauro, presentato alla Masterclass Eco del #Giffoni2019. “Quei proiettili colpiscono tutti noi” sottolinea Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, associazione contro le mafie, e le sue parole sono un monito . “Quando ti uccidono un figlio, un parente, colpiscono anche te. Penso alla famiglia di Esposito, alla sua mamma, ai suoi fratelli. Dobbiamo sentire che quei colpi hanno preso anche noi. Altrimenti è retorica della memoria. La memoria dev’essere viva. E’ bello che in questo film Tonino parli di sé. Perché rivive. E’ importante la carne marcia, al centro di questa storia, perché i reati a tavola, il cibo, la cucina, l’agroalimentare sono sempre più al centro degli interessi delle mafie. E’ importante la lotta per i diritti dei lavoratori, portata avanti da Tonino, col suo coraggio”. “Chi decide, sceglie di tutelare i suoi compagni di lavoro per primi - racconta commossa Gianna Fracassi, vicesegretaria nazionale Cgil – vuol dire garantire la loro salute, la loro sicurezza. Questa è la cosa semplice che un sindacalista, o ciascuno di noi, può fare. Bisogna scegliere, prendere posizione. E’ difficile, ma vale la pena. Ci sono i nuovi schiavi, italiani e migranti, i caporali. Ma c’è chi combatte, chi decide di essere un uomo o una donna libera”. Toccante e doloroso è il ricordo di Mario Esposito Ferraioli, fratello di Tonino: «Qui porto l’affetto e il bene che voglio a mio fratello. Tonino era, è un ragazzo come tanti, con i suoi sogni, faceva lo scout, il cuoco. Non ha chinato la testa non si è fatto corrompere. Non si può trasmettere la legalità se non la si vive. Di questi tempi in cui è più facile tacere e far finta di non vedere, la legalità non è qualcosa che si insegna, ma si consegna giorno per giorno, con i gesti, gli esempi, quotidiani”. L’attrice salernitana Annarita Vitolo, che nel corto interpreta la sorella di Tonino, ha raccontato “la delicatezza e l’emozione di rivivere una storia difficile da raccontare, con garbo, con la cura che si deve a chi non c’è più”. Gli autori, Aldo Padovano, Federico Esposito e Alfonso Tramontano Guerritore, tutti di Pagani, hanno parlato di “necessità di raccontare la storia di Tonino, per farla vivere e conoscere, togliendola dall’oblio”. Claudio Gubitosi, direttore di Giffoni Experience, ha sottolineato “la assoluta necessità di portare avanti progetti del genere, di raccontare le storie della realtà che ci circondano, anche quando sono dolorose”. La Masterclass si è chiusa con la firma congiunta del protocollo Giffoni per la legalità e responsabilità sottoscritto dall’ente autonomo Giffoni Experience, Libera, Flai Cgil e Fondazione Polis, già partner nella produzione del film insieme all’Associazione ‘Ambress am..press’, con il direttore Gubitosi a consegnare un’opera artistica celebrativa dell’edizione 2019 dell’Experience, realizzata da artisti locali, a Don Luigi Ciotti e Gianna Fracassi.

 
 

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