Giovedì, 19 Aprile 2018 12:25

OLTREPO’ PAVESE, LUOGO DI “AMORE, CORAGGIO, RADICI E BELLEZZA”: I RAGAZZI DI ATTIVAREE DEDICANO AL LORO TERRITORIO DUE CORTOMETRAGGI E DUE SPOT

Il progetto di Fondazione Cariplo, in collaborazione con Giffoni Experience, conclude anche la fase di aprile e tornerà sugli schermi della 48esima edizione del Giffoni Film Festival, in programma dal 20 al 28 luglio

“Porto a casa tanti bei ricordi ma, soprattutto, ho capito qualcosa in più sull’ambiente del cinema, mondo in cui spero di entrare al più presto”. Entusiasmo, idee chiare, tantissima forza di volontà: Paolo, uno studente dell’istituto agrario “Gallini”, commenta così il progetto “AttivAree”, che dal 9 marzo ha coinvolto il territorio e le scuole dell’Oltrepò Pavese e che si è concluso martedì 17 con una serata finale.

Quattro, in totale, i prodotti audiovisivi realizzati e portati sullo schermo di un teatro, l’Arlecchino di Voghera, gremito di ragazzi, genitori e insegnanti: due cortometraggi, “Oltrepost” e “Oltrepò, Terra di Amore e Coraggio” e due spot, “Terra d’Oltrepò, Bellezze da Scoprire” e “Le nostre radici ci parlano. Ascoltiamole!”. Ma non finisce qui: le opere saranno presentate anche nel corso della 48esima edizione del Giffoni Film Festival, in programma dal 20 al 28 luglio.

Coinvolti nel progetto 120 ragazzi provenienti da diverse scuole del territorio: l’Istituto “M. Baratta”, l’Istituto “Santachiara”, il Liceo scientifico “Galileo Galilei” e l’Istituto Agrario “Gallini” di Voghera; gli istituti “Faravelli” di Stradella; il comprensivo “P. Ferrari” di Varzi e il comprensivo “ValleVersa” di Santa Maria della Versa. La fase di produzione e post produzione ha visto coinvolta, invece, la Fondazione “Adolescere” di Voghera.

“Dopo il primo incontro con il direttore Claudio Gubitosi, il 16 gennaio scorso - racconta dal palco dell’Arlecchino Riccardo Fiamberti, Presidente della Fondazione per lo sviluppo dell’Oltrepò Pavese - sono rimasto completamente affascinato dal progetto che ci è stato presentato. Guardando stasera tutti questi ragazzi, il loro enorme entusiasmo, devo dire che siamo andati ben oltre le aspettative che avevamo riposto”.

Il Programma “AttivAree”, nato nel 2016, testimonia la grande attenzione di Fondazione Cariplo per i territori periferici o isolati, oltre che per i giovani, prima vera risorsa di ogni comunità. E l’ambizioso obiettivo di offrire ai ragazzi possibilità e occasioni di crescita nel territorio in cui vivono trova in Giffoni Experience il partner ideale. Agli studenti sono state fornite le nozioni basilari per imparare a utilizzare gli strumenti digitali professionali e semi-professionali.

Come spiega Sebastian, uno degli studenti coinvolti nel progetto: “Mi sono trovato davvero bene con il gruppo di Giffoni Experience, ed è stata una bellissima esperienza. Ho capito quanto sia complicato realizzare un film. Si può pensare che sia una cosa facile, che non ci vuole niente a girare una scena di pochi minuti. Invece dietro c’è tantissimo lavoro”.

“Si è trattata di un’iniziativa di grande impatto emotivo - afferma Giorgio Boatti, responsabile comunicazione del progetto “Oltrepò Biodiverso” - e il coinvolgimento dei ragazzi è stato fortissimo”.

Il progetto “AttivAree”, infatti, nasce con l’obiettivo di combattere la dispersione e la fuga delle nuove generazioni verso altri luoghi, mostrando le potenzialità e il valore di zone come l’Oltrepò Pavese. Un’idea che ha svelato l’amore e il legame che i giovani nutrono nei confronti dei territori in cui sono nati e cresciuti. Come dimostrano Francesca, Elisa, Lorenzo e Gaia, che rispondono prontamente alla domanda su quali siano, secondo loro, i posti più belli dell’Oltrepò: “La pietra corva, Montalto Pavese, le colline vicino Varzi, Valverde… e moltissimo altro”.

Realizzare i due cortometraggi e i due spot, però, ha richiesto moltissimo impegno, come spiega Jacopo Gubitosi di Giffoni Experience: “Sono stati dieci giorni intensi, divisi in tre luoghi, Voghera, Varzi e Santa Maria della Versa. Il lavoro è stato modulato su due percorsi formativi diversi, uno pratico e l’altro teorico. La teoria ha riguardato l’utilizzo delle tecnologie innovative in campo cinematografico, la pratica, invece, la scrittura e la realizzazione dei prodotti audiovisivi. Questi spot non hanno un valore solo di promozione del territorio, ma sono serviti a dimostrare ai ragazzi quanto duro lavoro ci sia dietro un set cinematografico. Siamo stati così soddisfatti del loro impegno che la mattina ci alzavamo con il sorriso. I ragazzi si sono rivelati motivati e si sono messi in gioco non solo per la scuola e per Fondazione Cariplo, ma per tutto il loro territorio”.

Il legame tra Fondazione Cariplo e Giffoni trova proprio nei giovani il punto di forza. “E’ stata un’avventura bellissima, che mi ha formato sotto tanti punti di vista - racconta Kevin, studente dell’Istituto “Faravelli” - e mi ha fatto conoscere persone che altrimenti non avrei mai incontrato. Mi sono occupato della redazione del set e ho potuto scrivere molto su cosa significa realizzare un cortometraggio”.

La stesura di questo diario, pubblicato su Facebook, credo sia una bellissima opportunità per questi ragazzi - aggiunge Lucia Masutti, responsabile della comunicazione progetto AttivAree Fondazione Cariplo - perché arriverà nelle mani dei fortunati che avranno l’opportunità di partecipare alla 48esima edizione del Giffoni Film Festival. Nasce dall’esigenza di mostrare non solo i prodotti finiti, ossia i due corti e i due spot, ma anche di raccontare il dietro le quinte di un set”.

Dieci giorni di impegno, ma anche di divertimento, come testimoniano Claudia e Dajana, studentesse del “Gallini” e del “Faravelli”: “Del team di Giffoni abbiamo amato soprattutto il clima allegro e sereno, nonostante si lavorasse in modo molto serio. Abbiamo capito come dietro le telecamere ci sia un mondo da scoprire e organizzare, che a volte non è semplice da gestire”.

“Oltrepò(BIO)diverso è investire quindi sulla biodiversità – conclude Valeria Garibaldi, vicedirettore Area Ambiente Fondazione Cariplo – ma intesa a tutto campo. In senso sociale, culturale e interculturale, attribuendo un ruolo di primo piano all’agricoltura, al paesaggio ma soprattutto ai giovani”.