Venerdì, 07 Ottobre 2016 12:50

Monterrey Dream Team segna l’inizio della collaborazione tra Giffoni e il Messico

Un esperimento che ha assunto i contorni di certezza. Un modello formativo – costruito sulle necessità di giovani creativi alle prese con un mondo in continua evoluzione – si è trasformato in un’esperienza umana e professionale dall’incredibile impatto emotivo oltre che un concreto punto di partenza per interessanti progetti imprenditoriali.

Il Dream Team, ideato, gestito e coordinato da Giffoni Innovation Hub, l’agenzia creativa ispirata e promossa da Giffoni Experience, si configura come una team building experience in grado di mettere insieme una community di giovani innovatori under 26, profilati con skills e competenze differenti, che progettano, sviluppano e realizzano prodotti o servizi da lanciare sul mercato delle industrie creative e digitali.

Il format ha fatto tappa nel nord del Messico, in occasione della “SEMANAI”, l’iniziativa di sette giorni organizzata dall’Instituto Tecnològico de Monterrey: una full immersion dedicata alle ultime rivoluzioni del settore innovazione rivolta ai giovani che mirano a sviluppare attività e progetti creativi applicati alla vita reale.

A presentare il format due “inviati” speciali: il CEO di Giffoni Innovation Hub Luca Tesauro e il mentor Alessandro Avagliano che, insieme a Claudio Formicola, docente dell’Ateneo messicano e coordinatore responsabile dei workshop, hanno guidato i 120 studenti partecipanti, nell’ideazione e nello sviluppo dei loro progetti.

A seguito della presentazione del format, dei suoi contenuti e dei vari case history, gli studenti si sono divisi in 17 team, ognuno dei quali ha iniziato a lavorare all’ideazione di un progetto d’impresa. In pieno stile Giffoni il brief presentato dai mentor alla platea di partecipanti: “Innovation design for kids”. Ogni gruppo, partendo dalla value proposition delle idee, è riuscito a costruire un percorso definito di lavoro che mirasse alla presentazione di un prodotto innovativo, in grado di competere sul mercato delle industrie creative e digitali declinato sulle esigenze teen/kids.

La contaminazione di culture e la complementarietà delle competenze hanno rappresentato due dei fattori che hanno maggiormente contribuito alla validità e al funzionamento del sistema Dream Team. Messico, Germania, Corea e Danimarca i paesi di provenienza dei partecipanti, ognuno dei quali si è presentato con una formazione di base differente: Ingegneria, Industrial Design, Informatica, Comunicazione, Psicologia, Economia, Chimica, Finanza, Medicina, Relazioni Internazionali, Architettura, Fisica.

Attraverso le loro idee i giovani innovatori hanno cercato di raggiungere un obiettivo concreto: la realizzazione un prodotto o un servizio capace di risultare disruptive, di creare un forte impatto sociale nella vita dei bambini con range d’età 8/13 anni.

C’è chi si è focalizzato sul settore health, avendo come obiettivo la salute dei più piccoli e proponendo un braccialetto per un fitness didattico: “BD BRACELET”, un gioco interattivo che immerge chi lo indossa in una serie di percorsi immaginari in cui è possibile correre, identificare e sbarazzarsi del nemico “junk food”, il cibo spazzatura. C’è chi, invece, ha mostrato interesse per le diversità che caratterizzano le differenti culture del mondo, ormai sempre più un unicum multietnico e globalizzato. “BOX FOR YOU”, infatti, è una scatola speciale che un bimbo può riempire di oggetti e curiosità appartenenti alla tradizione del proprio popolo e spedire ad un coetaneo di origini e costumi lontani, in uno scambio di caratteristiche identitarie che aiuti a sommare le differenze e accorciare le distanze. Massima attenzione anche al problema del cyber bullismo e della fragile capacità dei giovanissimi di sentirsi al sicuro sui social e imparare a interagire virtualmente con i propri amici in modo sereno e non pericoloso: “STREAMERS” è un’app e un social che educa le nuove generazioni a vivere consapevolmente i social media garantendo la propria e altrui integrità morale. Ideato anche un sistema capace di modernizzare l’istruzione tradizionale: “IMPARARE” è il nome di un progetto che punta a recuperare i sette stili di insegnamento scolastico possibili contro il “mono-stile” delle didattiche comuni, in modo da ritagliare su misura delle caratteristiche degli studenti il modello “ideale” di apprendimento. Spazio anche alla lotta alla depressione con “BELIEVE BY GIFFONI”. Il progetto mira a proporre una cura della depressione infantile, andando al di la delle terapie tradizionali. Nello specifico si propongono avventure motivazionali per bimbi dagli 8 ai 12 anni che attraverso esperienze di gruppo, targate Giffoni, proveranno a restituire gioia di vivere a chi fatica a riappropriarsene. Ancora sull’alimentazione il divertente “PLAYTE”, un piatto che si illumina e interagisce se il bimbo termina il pasto, mentre “KIDZO” è un’app per smartphone che aiuta i bambini immigrati a integrarsi in paesi stranieri tra giochi linguistici, quiz culturali e chat. Tutti gli altri progetti verranno raccontati nel dettaglio sul portale http://giffonihub.com in un’apposita sezione.

“È incredibile constatare il potere aggregativo e creativo che un brand come quello di Giffoni è in grado di generare” – ha spiegato Luca Tesauro di ritorno dalla trasferta messicana. “Avevamo testato la validità del format in Italia ma questa esperienza ci ha dimostrato come attraverso la contaminazione di culture ed energie differenti sia possibile raggiungere risultati straordinari. Il nostro obiettivo – continua Tesauro – è quello di validare un sistema di lavoro che sia in grado di funzionare su scala globale e possa generare opportunità concrete per ogni singolo partecipante. Le potenzialità dei ragazzi sono immense e se attraverso il nostro lavoro possiamo fornire loro le giuste infrastrutture di metodo, know-how e network allora è evidente che stiamo remando nella giusta direzione”.

La poliedricità dei progetti rispecchia la formazione multidisciplinare che caratterizza i differenti componenti delle varie squadre di innovatori formati da Giffoni Hub. E proprio la polivalenza formativa dei partecipanti ha favorito che si creasse una contaminazione tra diverse discipline, punto di forza, senza dubbio, dell’esperienza messicana. Ogni innovatore ha messo in pratica gli strumenti appresi in linea teorica, testandoli non solo individualmente, ma anche in sinergia con altri. Gli studenti hanno mostrato, fin da subito, una particolare energia creativa abbinata ad una forte propensione a vivere il workshop in modo completo, cogliendone il senso profondo dell’esperienza. I giovani innovatori, infatti, hanno ideato I loro progetti in modo personalistico, legandoli a sé e facendoli il più possibile propri.

Terminata la cinque giorni di attività del Dream Team ogni team avrà un mese per continuare a sviluppare la propria idea di impresa. Successivamente verranno scelti tre progetti che entreranno nell’acceleratore di impresa dell’Instituto Tecnològico de Monterrey che permetterà ai gruppi promotori di far parte di intraprendere un percorso di accelerazione della durata di 6 mesi. Alla fine di questa seconda fase verrà selezionato un progetto che avrà la possibilità di volare in Italia, vivere da vicino l’esperienza Giffoni e confrontarsi con le modalità operative del Dream Team italiano.