Giovedì, 21 Luglio 2011 00:00

Un ricordo per ogni penna, il Giffoni raccontato da...

 

Protagonisti questa volta sono loro, che da 41 anni raccontano il festival e lo esportano in tutto il mondo. Chi meglio dei giornalisti sa cosa è il Giffoni Film Festival, i suoi aneddoti, le sue curiosità? Ed è a queste persone che abbiamo dedicato questo spazio, iniziando con un'intervista speciale fatta a colui che il festival l'ha visto nascere e che lo ha accompagnato per più di trent'anni: Tonino Pinto

 

“Ricordo che una volta una star americana, affascinata qui a Giffoni dal pregnante odore di Pino Silvestre del patron Gubitosi, tornata nel suo Paese si recò in una profumeria per  procurarselo e per usarlo come pesticida! A parte gli scherzi… Il mio ricordo più bello del Festival è forse legato a Meryl Streep. Durante una conferenza, stanco delle solite domande, proposi all’attrice di cantare ‘O sole mio. La Streep, che in quei giorni stava studiando canto, iniziò a cantare con una voce meravigliosa che trasformò la conferenza, come spesso accade qui a Giffoni, in un vero e proprio spettacolo”(Tonino Pinto, giornalista Rai)


L'audio dell'intervista speciale a Tonino Pinto

 

 

“Ricordo un buffo episodio capitato diversi anni fa ad una conferenza stampa realizzata con la star hollywoodiana Meg Ryan: eravamo in una villa meravigliosa poco distante dalla Cittadella in attesa di questa grande star e, mentre incantati ci guardavamo intorno, gustandoci quel posto suggestivo, all’improvviso fummo raggiunti da delle urla sovrumane che ci fecero sobbalzare, dei suoni mai sentiti che ci portarono a chiederci, divertiti, di che animali stessimo sentendo i versi. Dopo un po’ scorgemmo due meravigliosi pavoni bianchi che aggiunsero un tocco di favola a tutta quella situazione un po’ fiabesca”. (Ilaria Ravarino, “Leggo”)


“Io ho frequentato il Festival solo nelle ultime due edizioni, è stata una gran bella esperienza. L'episodio più divertente che ricordo è l'intervista a Ficarra e Picone, lo scorso anno, con la loro agente che premeva per andare via e i due comici che invece rispondevano con piacere alle mie domande, affabili e sorridenti” (Donatella Aragozzini, “Libero”)

 

“Uno dei ricordi più belli che ho è aver diviso i popcorn  tra un film e l’altro con i  giovani giurati seduti sui gradini della Cittadella” (Laura Mattavelli, “MTV Italia”)

 

“Ero ad un dibattito su un film della categoria Generator +13 in attesa che il regista della pellicola arrivasse per dare inizio all’incontro. I coordinatori, per creare un' intrattenimento, chiesero ai giurati di raccontare aneddoti e barzellette sul cinema e Giffoni. Ricordo ancora quello che raccontò un ragazzo: due capre sono a pascolare sulle montagne di Giffoni. Una di loro trova un pezzo di celluloide, che ha gettato in terra un regista ospite, e se lo mangia. L'altra capra la guarda incuriosita e le domanda: “com'è?", e l'altra, continuando a masticare la pellicola, dopo averci pensato un po’risponde: "mi piaceva di più il romanzo originale!". Ho trovato questa battuta davvero acuta e intelligente” (Néstor Tirri, “La Nàcion”)

 

“Ricordo che gli alberghi una sera a Giffoni erano stracolmi ed io avevo l’esigenza di dormire da qualche parte. L’organizzazione, così, non sapendo dove sistemarmi, trovò come unica possibile soluzione quella di farmi dormire nella villa dove la sera prima aveva dormito l’attrice hollywoodiana Meg Ryan. La camera non era stata ancora pulita ed io, così, ho finito con il dormire proprio laddove qualche ora prima aveva riposato la bella attrice”. (Pedro Armocida, “Il Giornale”)


“Un episodio buffo: Luca Tesauro, l'ufficio stampa del festival, ha provato a farmi credere che ci fossero i figli di Brad Pitt e Angelina Jolie tra i giurati. Non ci ho creduto, ma non sarebbe male: Gubitosi dovrebbe farci un pensierino” (Claudia Catalli, “DNews”)

 

“Sono due gli episodi buffi che mi va di raccontare sul festival. Il primo ricordo è legato al mio primo anno di Festival, quando giunto alla Cittadella mi furono richiesti dai ragazzini una pioggia di autografi solo perché tra le mie mani impugnavo un microfono. L’altro episodio buffo è invece accaduto l’anno scorso quando Claudia Pandolfi, nel corso di un’intervista, mi baciò sulla bocca ed io per tutta risposta iniziai a baciare sulle labbra tutto lo staff di Giffoni spruzzandogli addosso grandi quantità di Pino Silvestre il noto deodorante utilizzato dal patron Gubitosi”. (Ettore De Lorenzo, giornalista Rai)

 

“Ricordo ancora con emozione il giorno del colloquio con cui Gubitosi venne a selezionare quaranta tra noi studenti all’Università di Salerno, io ero uno di loro e quando mi fu chiesto cosa volessi fare da grande, risposi immediatamente: “il giornalista!” Alla mia risposta decisa il direttore invitò gli altri studenti ad uscire e mi presentò subito Tonino Pinto dando inizio al mio sogno e cambiandomi la vita” (Pasquale Campopiano, giornalista)

 

“Uno dei ricordi più carini che ho del Festival. E’ l'incontro con Sam Worthington, il protagonista di Avatar: 45 min di red carpet con i ragazzi in delirio. Sam ha sorriso e parlato con tutti, scattando lui stesso da solo le foto con i giurati. Mi ha dato l'idea di essere una bella persona e ha reso felici i piccoli fan accorsi a conoscerlo” (Fiorella Taddeo, “My Movies”)

 

“Non c’è un episodio buffo specifico che mi viene in mente… Giffoni è una grande famiglia e i giornalisti quando vengono qua finiscono con l’essere tutti amici. E siccome la goliardia è alla base di ogni amicizia può capitare di far arrivare, alle 8 di mattina, una colazione non richiesta alla camera delle proprie colleghe vicine di stanza. Tanto per restare un po’ bambini anche noi adulti” (Luca Svizzeretto, “Italpress”)

 

“Stati Uniti - Odessa, microscopica cittadina sperduta in mezzo ai campi di grano. Mi fermo a mangiare in un “dinner”, il giovane cameriere attacca a chiacchierare e va in brodo di giuggiole quando scopre che sono una giornalista di cinema. Mi confessa di essere un cinefilo accanito, anzi, come dice lui, “un film buff”.  “Da dove viene?”, mi chiede dopo un po’, “da Milano”, rispondo. Lui ha uno sguardo vago poi “non la conosco”. “Mi scusi ma quale città conosce di Italia?”, gli chiedo e lui: “vediamo… Roma, Venezia, Giffoni”. “Come? Non conosce Milano e conosce Giffoni?” gli domando stupita e lui con un ampio sorriso: “gliel’ho detto che sono un film buff!” (Paola Casella, “Europa”)

 

“L'episodio buffo è che ho conosciuto il Giffoni, attraverso la direzione del cinema che frequento, il cinema Andrisani di Montescaglioso (MT), e non attraverso i circuiti paludati delle istituzioni scolastiche e dei circoli culturali. Sono enormemente grato a Giuseppe Disabato del Cinama Andrisani di Montescaglioso per avermi offerto tale importantissima opportunità” (Giuseppe Gallo, “Gazzetta del Mezzogiorno”)

 

“Ricordi buffi non mi vengono in mente, ho ricordo di tanto affetto nei miei confronti da parte dei dirigenti di allora, ma anche di quelli d'oggi, anche se ora, per la molteplicità degli impegni e proposte ci si saluta e scambia qualche notizia in fretta e furia. Allora, giornalisti e "attaché" culturali, soprattutto dei paesi dell'Est, ci si conosceva tutti. Si iniziava a fraternizzare nel pullman che tutti insieme ci trasportava dall'Hotel Commercio di Battipaglia a Giffoni e viceversa, a serata conclusa. Per chi voleva rientrare prima poteva farlo prenotandosi presso un certo signor Alfonso (mi pare, o Domenico?) che aveva una 600 multipla di color azzurro e che ci aspettava in piazza verso le 22. Ricordo il prof. Carlo Andria, attuale presidente, che seduto in un angolo del palco del cinema Valle, leggeva e riassumeva i dialoghi dei film. Un giorno mi vide entrare e mi salutò ad alta voce dicendo "Bambini, salutate Marisa Negriolli che da Verona è venuta a trovarci", partì un caloroso applauso e mi vergognai un po'. Così come mi sentii in imbarazzo quando un portiere di un albergo di Pontecagnano mi disse "lei deve essere una persona molto importante perché il signor Rega (anche allora si occupava dell'ospitalità) mi ha tanto raccomandato di darle una bella stanza”. Lo disse ad alta voce e tutte le persone che c'erano nella reception si girarono verso di me e io avrei voluto sprofondare. Ricordo con tenerezza i momenti in cui gli amici mi annunciavano fidanzamenti, matrimoni, nascite... insomma si era più famiglia. Ancora oggi mi sento molto legata a Claudio, Alfonsina, Carlo, Mario, Franco, Amelia, Antonia, Emanuele che ringrazio per le trentennali attenzioni che ancora ci sono” (Marisa Negriolli, “Filmcronache”)

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