Martedì, 19 Luglio 2011 00:00

“Spud”, “Brother”, “Paths of hate”

 

Per la categoria Generator + 13 è oggi il turno di “Spud” del regista Donovan Marsh  che, ambientato in Sud Africa, narra la storia di John Milton, detto Spud, un ragazzo della media borghesia che, per essere accettato e sopravvivere al bullismo, cerca di conquistare la fama e ragazze. Ad aiutarlo nel complicato processo della crescita è Mr Edly, un eccentrico insegnante di inglese che lo introduce allo studio dei classici della letteratura e lo aiuta a gestire i rapporti con le ragazze. I giurati hanno trovato il linguaggio utilizzato nella pellicola eccessivamente forte e maleducato, ricco com’è di parolacce. Di fronte a tale critica, il produttore del film Ross Garland si è così difeso, “l’uso di tale linguaggio ha reso più realistico il film che è molto fedele a “ libro da cui è tratto”.

 

Sfondare nel prestigioso mondo del calcio, è questo il sogno di Daniel detto “Gato” e Julio, i due protagonisti di “Brother”, film del regista Marcel Rasquin, quest’oggi in gara nella categoria Generator + 16. I due amici, inseparabili come fratelli, giocano con passione a calcio nel loro quartiere, La Ceniza. Tra i due, però, Daniel sembra essere quello più interessato a sfondare nel mondo del calcio perché Julio ha cose più importanti a cui badare: mantenere la sua famiglia con denaro intascato illegalmente. Un allenatore di calcio, un giorno, invita entrambi i ragazzi a fare un provino per entrare a far parte della squadra di calcio più importante della città ma un tragico atto di violenza divide i due amici. Daniel e Julio dovranno scegliere cosa conta di più: la famiglia, la vendetta o il sogno di una vita. Ciò che del film ha più colpito i giurati è l’aver evidenziato quanto sia necessario sognare per affrontare i problemi della vita. I ragazzi, inoltre, hanno notato come il lungometraggio, attraverso la rappresentazione di tre tipologie di famiglia (quella classica nucleare, quella mafiosa e quella della squadra di calcio) sottolinei sagacemente l’importanza dei valori, come quello dell’amore e dell’amicizia, utilizzando un’indovinata fotografia che utilizzando colori cupi che diventano chiari e limpidi nella scena finale quando il sogno si avvera.

“Paths of hate”, è poi il titolo del film di Damian Nenow oggi in gara per la categoria Generator +18. Un racconto su alcuni demoni che, assopiti nel profondo dell’animo umano, hanno il potere di spingere gli uomini nell’abisso dell’odio cieco, del furore e della rabbia.

 

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