Giovedì, 14 Luglio 2011 18:38

“Yelling to the sky”, “The Flood” e “Outbound”

 

yelling-reg“Yelling to the sky”, “The Flood”, “Outbound”: la trasformazione delle avversità in risorse, potrebbe essere questo il filo conduttore dei tre film oggi in concorso al Giffoni Film Festival per la categoria  Generator +13, +16 e +18.

 

Per la categoria Generator + 16 è stato, infatti, presentato stamane “Yelling to the sky” in cui la regista americana Victoria Mahoney narra la complicata vita di Sweetness O’Hara, una ragazzina di 17 anni che, facile bersaglio a scuola e in strada di violente aggressioni, non può contare neanche in famiglia sul supporto e sull’affetto di cui necessiterebbe. Trovatasi, così, sola e potendo contare solo sulle sue forze, la ragazza, con il sostegno di una celebrità locale, inizia a guadagnarsi un po’ di rispetto in strada, affrontando e battendo Latonya la sua maggiore antagonista. Con il tempo, però, Sweetness, di fronte a tanta violenza e prepotenza, finisce con il rendersi conto di essere diventata autrice delle stesse aggressioni che le stavano rovinando la vita.

 

“The Flood- Mabul” è, poi, il titolo del lungometraggio del regista Guy Nattiv presentato quest’oggi per la categoria Generator +13. La pellicola affronta la delicata tematica dell’autismo attraverso la storia di quattro membri di una famiglia alle prese con un ragazzino affetto da tale complessa patologia. Nel film, però, l’autismo da difficoltà si trasformerà in risorsa insegnando ad un’intera famiglia, fortemente in crisi, a comunicare e a perdonare. “L’autismo è una metafora delle difficoltà comunicative che spesso si avvertono nell’entrare in comunicazione e in contatto con il mondo”, ha commentato Noa Berman-Herzberg, sceneggiatrice del film, durante il dibattito con la giuria, “nella storia tutti i protagonisti hanno difficoltà nel comunicare non solo il ragazzino autistico”. La sceneggiatrice, poi, stimolata dalle domande dei ragazzi ha spiegato la scelta del titolo del film: “Diluvio”. “Nel mio film c’è un chiaro riferimento biblico alla storia di Noè, in cui un diluvio uccide i peccatori, tutti condannati, e salva solo un uomo che è giusto. “The flood” è una rivisitazione di questa vicenda perché nel film non c’è qualcosa di giusto o di sbagliato, tutti i componenti della famiglia di cui parlo hanno dei problemi, l’unica cosa che conta nella mia storia è che tutti sono impegnati alla ricerca della propria verità”.

 

Per la categoria Generator +18, infine, è stata oggi la volta di “Outbound- Periferic”, di Bogdan George Apetri. Il lungometraggio narra le vicende di Matilda, una giovane donna che, dopo aver scontato metà della sua pena e aver ottenuto 24 ore di libertà vigilata, progetta di fuggire all’estero. Prima di dare corpo ai suoi piani la donna, però, decide di affrontare il suo turbolento passato, incontrando la sua famiglia d’origine, l’ex-compagno e il figlio Toma che decide di portare con sé promettendogli un futuro migliore. “La cosa che mi ha più colpito quando ho iniziato a dirigere questo film è stata la struttura temporale di 24 ore. Quanto possiamo imparare su una persona in un solo giorno? E soprattutto, come?”, ha affermato il regista Bogdan George Apetri, “Matilda non è il tipo di persona che parla o rivela molto di sé. Mentre incontra le tre persone più importanti della sua vita (il fratello, il padre di suo figlio, e il figlio), il personaggio di Matilda inizia lentamente a prendere forma. Scopriamo frammenti del suo passato, arriviamo ad afferrare la sua situazione attuale, e alla fine intravediamo il suo possibile futuro”.


Last modified on Giovedì, 14 Luglio 2011 18:57