Giovedì, 26 Luglio 2018 23:28

SCUOLA E RICERCA, IL MINISTRO BUSSETTI A GIFFONI: "QUI SI RESPIRA INTELLIGENZA: I RAGAZZI VALGONO, DOBBIAMO AIUTARLI NEL LORO PERCORSO DI FORMAZIONE"

Prima volta a Giffoni per Marco Bussetti, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca del Governo Conte. Il legame saldo con il mondo della formazione rappresenta un tassello cardine di Giffoni, come testimoniato dalla nascita di un apposito dipartimento “Scuola” guidato da Antonia Grimaldi. Lo spiega al ministro il direttore Claudio Gubitosi che lo accoglie, arrivato in serata da Roma, all’ingresso della Cittadella per una visita alle attività e alle strutture che compongono l’ossatura del Festival.

«Di Giffoni – dichiara il Ministro – ho avuto un’impressione più che positiva. Emerge con forza il lavoro che per il festival, e non solo per il festival, è stato fatto negli anni, partendo dall’intuizione di una mente visionaria come quella di Claudio Gubitosi che ancora sta lavorando per il completamento del suo sogno».  Giffoni può essere un riferimento per il MIUR, oltre che un modello e un format a cui guardare: «Penso anche che di positivo qui c’è stata e c’è tuttora una sinergia bella tra le istituzioni, e Giffoni sarà un nostro interlocutore - aggiunge – e il Comune sta facendo un lavoro bellissimo, così come le altre istituzioni. L’obiettivo è fare di Giffoni ancora di più il volano per lo sviluppo economico di un territorio importante».

Nella sala Blu della Multimedia Valley il Ministro è atteso non solo dai ragazzi della Masterclass, ma anche da una nutrita rappresentanza di docenti e di dirigenti scolastici della zona. Sono tante le questioni che gli vengono sottoposte. Partendo da Giffoni. La presentazione è affidata al direttore Gubitosi che ne traccia l’evoluzione da 48 anni ad oggi, rivelando le prospettive che ha in mente. All’orizzonte c’è Giffoni Multimedia Opportunity, che rappresenterà l’evoluzione di Giffoni Experience.  

Giffoni made in Campania, una bella storia italiana. Così si chiude il video che viene proiettato in sala per consentire al ministro Bussetti una immediata full immersion. «I nostri ministeri di riferimento – dice Gubitosi  - sono il Miur ed il Mibac. Ma l’anno prossimo voglio invitare anche il Ministro della Salute perché Giffoni fa bene alla salute, ai ragazzi, alle famiglie».

La scuola e Giffoni, un binomio strettissimo che passa per il progetto Movie Days che, in ventitrè anni, ha coinvolto 600mila studenti e 80mila docenti fino all’evoluzione del progetto MyGiffoni, concorso dedicato alle scuole e alle loro produzioni cinematografiche.

Trecento, inoltre, le tesi di laurea dedicate a Giffoni, una in lavorazione in lingua ceca. «Ed è – aggiunge il direttore – recentissima l’esperienza presso la George Washington University che ha deciso di studiare Giffoni come best practice, come caso unico al mondo. Per noi un vero e proprio motivo di orgoglio italiano».

Giffoni segue la scuola che cambia e la scuola può cambiare anche grazie a Giffoni: «Siamo orgogliosi del sistema scolastico regionale e locale – ha aggiunto Gubitosi - In dieci anni ho visto una scuola diversa, con persone diverse. Voglio dire a tutti i dirigenti scolastici, a tutti i docenti grazie per quello che fate. È necessario dal mio punto di vista un ponte tra Mibact e Miur per promuovere la cultura del cinema. Sono stati appostati 24 milioni di euro per la promozione della cultura cinematografica nelle scuole. Mi sento di dire di aver contribuito a questi importante risultato. Abbiamo presentato un progetto pilota “A Scuola di cinema con Giffoni” e siamo pronti a partire già in 14 Regioni d’Italia con attività di formazione docenti e di lezione con gli studenti. Mi piacerebbe che arrivasse soprattutto nelle scuole periferiche, nelle Regioni che più di altre hanno bisogno di queste attività. Vogliamo andare in realtà dove, mettendoci le nostre energie, potremo arrivare in breve a risultati tangibili. Se il progetto partirà come mi auguro, in pochi anni avremo un’Italia raccontata dai ragazzi. Sarebbe un risultato splendido per Giffoni e per il Paese».

E da Giffoni parte un’altra idea, quella di avviare attività di sensibilizzazione relativa alla sessualità e alla fertilità, in un Paese il cui tasso di natalità è sempre più basso. Ne ha parlato al Ministro il ginecologo Fabio Perricone: «Sarebbe auspicabile – ha detto Perricone – avere momenti formativi nelle scuole su tematiche relative alla sessualità. Bisogna informare di più, e farlo nelle scuole. Spero di poterlo fare a Giffoni che è un trampolino per noi».

La parola passa ai ragazzi, ai docenti, ai dirigenti. Tante le questioni aperte per un comparto, quello della scuola e dell’Università, da sempre complesso: «Credo tantissimo - ha esordito così il ministro Bussetti - nella forza che i giovani ci trasmettono e sono molto contento di essere qui. E’ un’occasione molto arricchente per me. Parto dicendo che al Ministero ho trovato una situazione molto difficile e stiamo iniziando ad affrontare le tante questioni aperte». Il ministro Bussetti annuncia cambiamenti sulle modalità di accesso ai corsi universitari, ma anche all’esame di maturità fino all’alternanza Scuola – Lavoro che dice di voler rinnovare, partendo già dalla denominazione.

Un tema molto sensibile è quello del bullismo: «E’ una questione  - spiega - su cui immediatamente mi sono attivato. Quello da fare nel contrasto al bullismo è un lavoro culturale, perché anche i bulli hanno diritto ad essere recuperati. Abbiamo già selezionato figure competenti per aprirci anche alla pedagogia, che trovo importantissima».

E, ancora, l’edilizia solastica  su cui annuncia l’appostamento di sette miliardi di euro: «Stiamo lavorando - aggiunge Bussetti – per individuare un canale che ci consenta di spenderli rapidamente». E, poi, l’istruzione professionale, la ricerca scientifica, la sperimentazione del liceo quadriennale: «L’obiettivo a cui tendere – ha spiegato il ministro – è uno sbocco occupazionale rapido. Sulla ricerca scientifica a breve avremo una riorganizzazione perché possa essere in connessione con le aziende e possa stimolare occupazione. Vorrei arrivare a definire un modello complessivo per dare la possibilità ai giovani, come accade in altri paesi europei, di entrare nel mondo del lavoro subito, realizzarsi e metter su famiglia. E lo stesso varrà per chi vuole fare il docente, immaginando meccanismi di accesso all’abilitazione già nel percorso formativo e d’istruzione».  

Il cambiamento che il ministro Bussetti auspica è di mentalità: «I nostri ragazzi non valgono cento, valgono di più. Cento è il voto che gli diamo in riferimento ad un compito che svolgono. Ma i nostri ragazzi sono persone e le persone valgono. Questa realtà lo ha dimostrato: siete una terra ricca, intelligente, preparata. Avrete tutte le carte in regola per affrontare nuove sfide e per vincerle».

Last modified on Venerdì, 27 Luglio 2018 09:59