Lunedì, 23 Luglio 2018 16:56

ECOMAFIE, PLASTIC FREE E DIFESA AMBIENTALE: DAL MINISTRO COSTA UNA MASTERCLASS IN DIFESA DEL PIANETA

“Un futuro plastic free e acqua bene comune”: è l’appello ai masterclasser Green del #Giffoni2018 lanciato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa. E insiste: “È importante riciclare tanto. Meno rifiuti in discarica alimentano un’economia circolare”. Anticipa l’imminente disegno di legge “Marevivo” a tutela dei mari e il vertice del ministero dell’ambiente, per poi concentrarsi su Terra dei Fuochi, repressione e prevenzione dei reati ambientali, ciclo dei rifiuti e bonifica dell’Ilva, in risposta alle tante sollecitazioni offerte dai giovani. Un lungo incontro, prima di volare a Parigi in serata per un summit con la direttrice generale dell’Unesco per l’istituzione dei Caschi Verdi per la tutela della natura a beneficio di tutto il mondo: “Un’idea proposta dall’Italia, a costo zero”. È però la Terra dei Fuochi a catalizzare l’attenzione della platea, realtà che Costa ha vissuto di persona come comandante dei carabinieri forestali dello Stato. “L’emergenza si sta affrontando, adesso però bisogna accelerare e risolvere il problema. Io sono stato molte volte nelle discariche – racconta Costa alla platea, provando a trasmettere ai masterclassers la sensazione di ritrovarsi a 24 metri di profondità sotto un muro di cumuli di rifiuti – Il dossier sulle ecomafie di Legambiente non lo scopriamo oggi, è l’unica voce che da 24 anni ci offre spunti di riflessione. La Campania è abitata per il 99 per cento da persone perbene, lavoratori che si spaccano la schiena e non è retorica. Poi esiste la categoria dei delinquenti per un restante 1per cento. La risposta della polizia è sufficiente, adeguata? La legge 68 del 2015, prodotta dal parlamento in maniera trasversale, che introduce gli ecoreati è una pietra miliare per cambiare il paradigma di reazione dello Stato all’aggressione ambientale, con esiti positivi tra il 500 e il 1000 per cento in più. Abbiamo avuto, però, 30 anni precedenti di vuoto normativo. Il primo reato-delitto risale al 2001, dopo  30 anni di gap. L’attuale legge va tagliandata dopo 3 anni, occorre andare avanti”.

Tanti gli interrogativi lanciati alla platea: “C’è un modo diverso di percepire il futuro ambientale? – domanda Costa - La risposta è nel seminare”. Nelle prossime settimane, infatti depositerà il disegno di legge per la salvaguardia dei mari, denominato “Marevivo”, realizzato in sinergia con l’omonima associazione. “L’Italia è una penisola per due terzi bagnata dal mare, immersa nel Mediterraneo. Vogliamo tutelare questo mare o vogliamo morire di plastica? – incalza Costa – Con Marevivo proviamo ad evitare che le plastiche contaminino le nostre acque. Statisticamente il 50 per cento del pescato nelle reti di un pescatore è plastica, ma l’attuale normativa non consente di raccoglierla se non autorizzati. Dobbiamo consentire di portarla alle isole ecologiche”. Altro argomento molto sentito dal Ministro è l’incentivazione dell’elettrico e delle energie sostenibili: “L’auto elettrica senza colonnina per il rifornimento non ha senso – dichiara il ministro – bisogna quindi favorire la conversione della mobilità con infrastrutture e auto total elettrico o plug in, ma prima ancora prevedere autobus pubblici total electric”. Tante le proposte, tra cui l’idea di linee guida per la raccolta differenziata e pene più severe per chi commette reati ambientali: “Chi inquina non è necessariamente mafioso, ma ha creato un tale danno alla salute e alla natura, che deve pagare fino in fondo”. Il Ministro dell’Ambiente interviene anche sul caso della raffinerie Ilva, stimolato da una masterclasser proveniente da Taranto: “Le bonifiche sono già partite. Il piano ambientale è stato approvato dal governo precedente – spiega Costa -  Ho chiesto in modo chiaro e inequivocabile la declinazione della bonifica.  È totale o parziale? I suoli, i corpi idrici e il  mare del golfo antistante quale tipo di tutela hanno? Non è banale. Le acque, dentro e sotto il suolo che finiscono in mare riattivano il processo di inquinamento. Tecnicamente sto cercando di capire come viene sanato. Non ho ancora risposte concrete e fattibili per capire se si coniuga il diritto alla salute con la Vis, la visione di impatto sanitario. Bisogna salvaguardare i posti di lavoro e la salute di un’intera città”.

Last modified on Lunedì, 23 Luglio 2018 19:08